ROMA. Nei primi nove mesi del 2016, «quello dell'edilizia è l'unico comparto a segno negativo dal punto di vista occupazionale (-4,9%). Dal 2008 i posti di lavoro persi sono 600 mila».
Questi i dati dell'Osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni dell'Ance in cui si sottolinea come nello stesso periodo dello scorso anno anche i rubinetti del credito siano rimasti ancora chiusi: «nei primi 9 mesi del 2016 i flussi di finanziamento delle banche registrano un -4,3% nel comparto abitativo e -14,1% nel non residenziale», si legge nel rapporto.
L'unico comparto del settore delle costruzioni che continua a registrare una crescita degli investimenti «è quello della riqualificazione del patrimonio abitativo: +1,7% nel 2016», continua l'Osservatorio congiunturale dell'Ance che sottolinea come grazie anche ai bonus fiscali, «gli investimenti in riqualificazione degli immobili sono cresciuti negli anni della crisi arrivando a essere il comparto leader del mercato con il 37% del totale degli investimenti nel settore, come dimostra il confronto con gli anni pre-crisi in cui a trainare era il nuovo», aggiunge l'Ance.
Dopo «l'occasione mancata» del 2016, il 2017 potrebbe rappresentare l'anno «della svolta» per il settore delle costruzioni. La previsione per quest'anno, infatti, «è di un aumento dello 0,8% degli investimenti in costruzioni».
Al miglioramento delle previsioni «ha contribuito la Legge di bilancio 2017 che dà grande attenzione all'edilizia con misure relative al rilancio degli investimenti infrastrutturali e al rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti», si legge nel rapporto in cui l'Ance sottolinea di riporre grandi attese «dall'aumento delle risorse stanziate per le opere pubbliche: +23,4% nel 2017 rispetto all'anno passato».
Il maggior contributo a questo aumento, «viene dai provvedimenti di Casa Italia e dalle risorse stanziate per la ricostruzione delle zone
terremotate del Centro Italia».
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