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Riforma in ritardo alla Regione, arrivano promozioni ed aumenti fra i forestali

PALERMO. Riforma in ritardo, scattano di nuovo le promozioni fra i forestali. Se governo e Ars avessero approvato in tempo le nuove norme sugli stagionali, si sarebbe impedito a una parte dei 23 mila operai il salto da una categoria inferiore a una superiore sfruttando i posti vuoti lasciati dai pensionati.

Il settore, in estrema sintesi, non solo si sarebbe assottigliato ma avrebbe mantenuto livelli standard nelle retribuzioni. Invece ora scattano aumenti dell’impiego e quindi dei compensi per circa un migliaio di precari (questo il dato medio annuale registrate in passato).

Per comprendere cosa è successo occorre fare un passo indietro. A marzo del 2016 l’Ars vota il blocco del turn over fra i forestali. È una delle norme di risparmio chieste dal governo nazionale in cambio degli aiuti finanziari. Il Parlamento opta però per un compromesso inserito nella legge e suggerito dall’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici: il blocco vige per il tempo necessario ad approvare una riforma che riscriverà le formule di impiego. Il termine per approvare la riforma è scaduto alla fine dell’estate, dunque liberi tutti. Anche se le promozioni possono ripartire formalmente solo dai primi arruolamenti del 2017. Le graduatorie si stanno riscrivendo in questi giorni e in base ai posti che verranno lasciati scoperti dai pensionati chi oggi fa 78 giornate passerà a 101, chi ne fa 101 salirà fino a 151 e chi oggi è assunto per 151 giorni può aspirare al posto fisso.

In compenso, sottolinea Cracolici, resta bloccato l’inserimento di nuovi precari: significa che i vuoti lasciati nella categoria dei settantottisti non verranno assegnati a nuovo personale. Per Giuseppe La Bua della Uil «lo sblocco del turn over non implica un aumento dei costi perchè il risparmio si verifica ugualmente sulla mancata copertura dei posti più bassi». Tuttavia è inevitabile che rispetto al 2016 nel 2017 si spenderà di più.

Il motivo per cui la riforma non è stata approvata è da ricercare in un incrocio di pareri che hanno mandato in tilt governo e Ars. La riforma era stata approvata a giugno e subito spedita all’Ars. Il Parlamento non l’aveva esaminata in attesa di una relazione dell’assessorato all’Economia su una delle norme principali la chiusura dell’Ente sviluppo agricolo e il trasferimento all’assessorato all’Agricoltura (meglio, a una nascente agenzia) del personale e delle funzioni.

Il parere è risultato negativo: l’operazione avrebbe avuto costi non previsti nel testo e quindi la riforma è tornata in giunta. Dove è ancora.

In questo rimpallo fra Ars e giunta è naufragato il blocco del turn over in un settore che costa ancora 260 milioni all’anno.

Ora però Cracolici annuncia che il nuovo testo della riforma è pronto: «Cancelliamo la parte che riguarda l’Esa. E rinunciamo anche alla creazione di un’agenzia che arruoli i forestali. Tutte le attività verranno gestite dal dipartimento Foreste. Ma il nodo della riforma resta inalterato: gli operai verranno impiegati non più a giornate ma a trimestri, quadrimestri e semestri che coprono l’intero anno e non più solo le stagioni primaverile ed estiva. E poi introduciamo per il settore nuovi compiti nella prevenzione dei rischi per il territorio». Sarà istituito un nuovo servizio di prevenzione civile per combattere il dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale e prevenire esondazioni e frane.

La riforma bis di Cracolici tuttavia non prevederà il blocco del turn over: «Confermeremo la possibilità salire di categoria ma introdurremo un passaggio nuovo per il salto più ambito, quello da 151 giornate al posto fisso. In pratica i posti vuoti che si libereranno per il tempo indeterminato verranno assegnati con un concorso interno fra i forestali».

Cracolici annuncia che la versione bis della riforma è pronta e sarà spedita in giunta nei prossimi giorni. Poi ricomincerà il cammino all’Ars: qui verrà messa in coda alla riforma dei rifiuti e alla Finanziaria che dovrebbero essere esaminate fra gennaio e i primi di marzo.

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