ROMA. Il Natale è alle porte e gli italiani troveranno sotto l'albero un regalo di cui farebbero volentieri a meno: il rincaro dei carburanti. Dopo l'accordo firmato sabato tra i Paesi Opec e non Opec per ridurre la produzione di greggio, il prezzo del petrolio versione Wti è schizzato oggi oltre i 54 dollari al barile, segnando la quotazione più alta da luglio 2015, mentre il Brent si è avvicinato ai 58 dollari al barile.
Per l'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie), se l'accordo "sarà pienamente implementato" si potrà vedere un ribilanciamento dei prezzi del greggio "all'inizio del 2017 o comunque nel primo semestre". E così alcune aziende petrolifere hanno già messo mano ai listini ritoccando all'insù i prezzi del carburante.
Secondo le rilevazioni di Staffetta Quotidiana e Quotidiano Energia, Esso ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi del gasolio mentre TotalErg ha ritoccato di 0,5 cent al litro sia i prezzi della benzina che del gasolio. Il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della verde è di 1,497euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,494 a 1,520 euro (no-logo 1,475).
Per il diesel il prezzo medio è di 1,348 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,346 a 1,377 euro (no-logo a 1,326). Quanto al servito, il prezzo medio per la benzina è di 1,601 euro e per il diesel di 1,455 euro. Aumenti che hanno scatenato la reazione dei consumatori che avvertono di una "stangata natalizia" in arrivo.
"I rincari avranno ripercussioni pesanti sulle famiglie che si sposteranno in auto per la Penisola durante le festività di Natale e Capodanno", afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, denunciando il fatto che oggi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, "la benzina costa mediamente il 4,1% in più, e il gasolio addirittura il 5,2% in più" e ciò "equivale ad un maggior esborso di 3 euro a pieno per la verde e 3,4 euro per il diesel".
Per l'Unione Nazionale dei Consumatori il solo aumento di questa settimana di 0,2 centesimi per la benzina self service significa, su base annua, un rialzo di 2,40 euro. "E' una pessima notizia, se il trend proseguisse sarebbero guai", dichiara il presidente dell'associazione Massimiliano Dona.
L'Unc sottolinea una differenza di 21 cent al litro tra la benzina self service meno cara, quella delle pompe bianche e la benzina servita più cara, che si traduce in "un risparmio potenziale teorico, per ogni pieno da 50 litri, di 10 euro e 50 centesimi, 252 euro all'anno". Una "differenza enorme. Ecco perché è bene che gli italiani non facciano il pieno dove capita", dice Dona. Per le associazioni la corsa al rialzo dei listini "va fermata perché danneggerà le tasche dei consumatori".
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