Lunedì 23 Dicembre 2024

Tasi e Imu, stangata per gli imprenditori: gli albergatori i più tassati

VENEZIA. Entro il 16 dicembre gli imprenditori saranno chiamati a versare la seconda rata di Imu e Tasi sugli immobili strumentali, che complessivamente costerà poco meno di 5 miliardi di euro. Al lordo del risparmio fiscale, fa sapere la Cgia, lo sforzo maggiore sarà richiesto agli albergatori, che mediamente saranno chiamati a versare 6.000 euro circa a immobile. Seguono i proprietari dei grandi magazzini commerciali, con poco più di 4.000 euro, e i «capitani» delle grandi industrie, con poco più di 3.220 euro. Se per i capannoni di minori dimensioni, gli artigiani e i piccoli imprenditori pagheranno poco più di 2.000 euro, per gli uffici e per gli studi privati i liberi professionisti verseranno un'imposta media di poco superiore di 1.000 euro. Infine, il saldo su negozi e laboratori costerà ai commercianti e ai piccoli artigiani rispettivamente 498 e 377 euro. Gli Artigiani di Mestre sono giunti a questi risultati utilizzando, per ciascuna tipologia di immobile strumentale, le aliquote medie risultanti dall'analisi delle delibere dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sul sito del Dipartimento delle Finanze. Per ogni tipologia di immobile sono state utilizzate le rendite catastali medie ricavate dalla banca dati dell'Agenzia delle Entrate. «Dal 2011, ultimo anno in cui abbiamo pagato l'Ici, al 2016 - sottolinea Paolo Zabeo, coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia - l'incremento del carico fiscale sugli immobili ad uso produttivo e commerciale è stato spaventoso. È utile ricordare che il capannone, ad esempio, non viene esibito dall'imprenditore come un elemento di ricchezza ma è un bene strumentale che serve per produrre valore aggiunto, dove la superficie e la cubatura sono funzionali all'attività produttiva esercitata». Gli aumenti negli ultimi anni per singola tipologia di immobile strumentale sono stati, a giudizio degli Artigiani, molto pesanti. Dal 2011 al 2016, l'incremento del carico fiscale al lordo del risparmio fiscale sugli uffici ha toccato il 145,5%. Per i negozi l'aumento è stato del 140,9%, per i laboratori artigianali del 109,7%, mentre per gli alberghi, per i grandi magazzini commerciali e per i capannoni industriali il prelievo è quasi raddoppiato. La Cgia inoltre segnala che il prossimo 16 dicembre sarà una giornata di «passione» per milioni di imprenditori italiani. Oltre al pagamento della seconda rata dell'Imu e della Tasi, le imprese saranno chiamate a versare le ritenute Irpef e i contributi previdenziali dei dipendenti e dei collaboratori. Inoltre, coloro che hanno optato per il pagamento su base mensile dell'Iva dovranno versare all'erario quella riferita al mese di novembre. «Se si considera che entro Natale bisognerà pagare anche le tredicesime dei lavoratori dipendenti - afferma il segretario Renato Mason - per moltissimi imprenditori non sarà facile recuperare la liquidità necessaria per onorare tutte queste scadenze». A fronte di circa 20,9 miliardi di gettito previsti per l'anno in corso e riconducibili al pagamento dell'Imu e della Tasi su tutti gli immobili presenti in Italia, quasi la metà (10,5 miliardi) sono in capo a quelli strumentali. Di questi, poco più di 9 miliardi saranno versati dagli imprenditori proprietari di questi edifici. Gli altri 11,8 miliardi di gettito non riferiti a edifici a uso produttivo/commerciale saranno «garantiti» dai proprietari di immobili sfitti, dai proprietari di seconde e terze case, da coloro che sono chiamati a pagare la Tasi sulle abitazioni principali di lusso, sulle aree edificabili. Grazie alle misure di alleggerimento introdotte con la legge di Stabilità 2016, quest'anno i proprietari di immobili risparmieranno 4,3 miliardi di euro, di cui 3,5 miliardi dall'eliminazione della Tasi sulla prima casa; 530 milioni dall'eliminazione dell'Imu sugli imbullonati; 160 milioni dall'ampliamento dell' esenzione Imu sui terreni agricoli; 81,4 milioni dallo sconto Imu-Tasi sugli affitti con canone concordato; 21 milioni dalla riduzione per i comodati d'uso e 16 milioni dall'abolizione della Tasi agli inquilini.

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