PALERMO. L’assicurazione delle Aziende sanitarie siciliane costerà meno di venti milioni l’anno. Lo prevede il nuovo bando pubblicato dalla Centrale unica degli acquisti della Regione siciliana, che avrà il compito di raggruppare gli appalti dell'amministrazione per conseguire risparmi. L’ufficio guidato da Fabio Damiani ha pubblicato un bando da 19 milioni e 474 mila euro che è suddiviso in quattro lotti: copertura assicurativa contro i danni al patrimonio immobile e mobile, contro infortuni del personale e altri soggetti, contro i danni accidentali ai veicoli e per la responsabilità civile delle auto e rischi diversi. Manca la parte relativa al rischio clinico che adesso viene delegata alle singole aziende. Questo tipo di risarcimento ai pazienti al momento viene gestito dalle varie Asp, o tramite fondi propri o tramite singoli contratti di assicurazione. Il dipartimento guidato da Gaetano Chiaro non ha comunicato il dato che diventa a questo punto fondamentale per capire se la Regione sta ottenendo o no dei risparmi. Fino a metà del 2013, infatti, ogni Asp e ospedale aveva una propria polizza. Poi, durante la gestione dell’ex assessore Massimo Russo, la Regione ha deciso di procedere con una gara unica individuando come società la AM Trust per un importo da 160 milioni. Nell’iter dell’appalto un ruolo di primo piano lo ha avuto inizialmente anche un broker, una società che ha seguito le procedure e che ha pure scritto il bando per selezionare la compagnia. Ma per il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’ex assessore Lucia Borsellino, c’erano troppe anomalie, a cominciare dalla somma dell’appalto, 160 milioni. Da qui la decisione di revocare la gara. Secondo il governo, inoltre, il bando prevedeva criteri troppo restrittivi, tanto che la società era stata l’unica a concorrere. Crocetta contestava anche una clausola del contratto: una franchigia da 150 mila euro che permetteva alla compagnia di non risarcire i sinistri di valore inferiore. Adesso il nuovo bando dovrebbe garantire risparmi, anche perché l’iter sarà gestito dall’ufficio regionale della Centrale unica degli acquisti e dunque non ci saranno costi aggiuntivi come nel caso della scelta di un broker, un intermediario. Resta da chiarire se la gestione dei costi del rischio clinico, delegato a ogni singola azienda provinciale, garantisca dei risparmi rispetto alla gara revocata.