Giovedì 19 Dicembre 2024

Da Ape a minime, cambiano le pensioni
Quattordicesima per i redditi bassi

ROMA. Saranno circa 34mila a usufruire dell'Ape social nel 2017 mentre potranno uscire circa 20mila lavoratori precoci. E' la stima della relazione tecnica alla legge di Bilancio. Per l'uscita agevolata sono previsti 300 milioni mentre per i precoci 360. Una delle voci più costose del pacchetto pensioni è l'aumento delle quattordicesime, che vale 800 milioni. L'Ape volontaria invece sarà chiesta da "un quarto dei soggetti eleggibili non disagiati e quattro quindi dei disagiati" che non hanno abbastanza contributi per l'Ape social. Ecco in sintesi le novità in arrivo dal 2017: - APE, ANTICIPO PENSIONISTICO VOLONTARIO: chi compie 63 anni e quindi è distante meno di 3 anni e sette mesi dall'età di vecchiaia dal 1 maggio 2017 potrà chiedere all'Inps, munito di Spid (l'identità digitale), di andare in pensione anticipata grazie al prestito pensionistico. L'Ape è esente da imposte ed è erogata ogni mese per 12 mensilità. Il prestito potrà essere richiesto da chi avrà un assegno netto di almeno 1,4 volte il minimo (700 euro), per minimo 6 mesi, e dovrà essere restituito in 20 anni. Va stipulata un'assicurazione in caso di premorienza. L'anticipo sarà erogato dalle banche che sigleranno accordi-quadro. Chi ha aderito a una forma di previdenza complementare potrà richiedere l'erogazione della prestazione in forma di rendita temporanea (Rita) per il periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione. - APE "SOCIAL": potranno chiederla i disoccupati che abbiano esaurito gli altri ammortizzatori da almeno 3 mesi, da chi assiste coniugi o parenti di primo grado disabili, da chi ha una disabilità almeno al 74%, da 11 categorie di lavori pesanti. Oltre a maestre d'asilo e edili, infermieri e ostetriche potranno richiederlo anche conciatori, conduttori di gru, ferrovieri, camionisti, addetti all'assistenza dei non autosufficienti, alle pulizie, operatori ecologici e facchini. Bisogna avere almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi se disoccupati o disabili e 36 se si e' impegnati in attività faticose (gli ultimi sei accreditati su queste attivita'). Il tetto massimo di reddito sarà di di 1.500 euro lordi (oltre si paga come se si chiedesse un prestito). - APE E IMPRESE: i datori di lavoro privati, gli enti bilaterali o i fondi di solidarietà possono aumentare il montante contributivo con un versamento all'Inps, in modo da produrre un aumento della pensione tale da compensare gli oneri relativi alla concessione dell'Ape. - AUMENTO PENSIONI BASSE, SI ESTENDE QUATTORDICESIMA: si estende a 1,25 milioni in più la quattordicesima (con assegno tra 1,5 e 2 volte il minimo, quindi tra 750 e 1000 euro circa) e si aumenta del 30% l'importo per coloro che hanno già il beneficio. La quattordicesima vale tra i 336 euro (per chi ha meno di 15 anni di contributi) e 504 (per chi ne ha oltre 25 anni) per i nuovi beneficiari, mentre per chi ha già ora il beneficio la somma erogata sarà di pari a 437 euro per chi ha meno di 15 anni di contributi e 655 per chi ne ha più di 25. - EQUIPARAZIONE NO TAX AREA PENSIONATI LAVORATORI DIPENDENTI: si prevede l'aumento della detrazione di imposta (riconosciuta fino a 55.000 euro) per tutti i pensionati, indipendentemente dall'età, per uniformare la no tax area a quella dei dipendenti. - PRECOCI IN PENSIONE PRIMA: potranno uscire con 41 anni di contributi (e prima di avere compiuto 63 anni) i lavoratori che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni, se disoccupati, disabili o assistenti disabili o rientrano nelle categorie di lavori pesanti dell'Ape social. Eliminate anche le penalizzazioni sull'assegno per chi esce prima dei 62 anni che sarebbero dovute tornare in vigore nel 2019. - CUMULO GRATUITO PERIODI CONTRIBUTIVI: si potranno cumulare i contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, incluso il riscatto di laurea, sia ai fini della pensione di vecchiaia sia di quella anticipata. L'assegno sarà calcolato pro rata con le regole di ciascuna gestione. - USURANTI: più semplice (e anticipata) l'uscita per chi è stato impegnato a lungo in attività usuranti. Basterà soddisfare almeno uno dei due requisiti tra la metà della vita lavorativa impegnata in queste attività o aver svolto l'attività usurante per sette anni negli ultimi 10 di attività senza il vincolo che questa sia fatta nell'ultimo anno di lavoro.

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