PALERMO. "Non dipenderemo piú dalla finanziarie di turno, da domani non andremo con il piatto a Roma. Quando l'accordo con lo Stato in materia di entrate in attuazione dello Statuto diventerà esecutivo con il decreto del presidente del Repubblica, sarà una fonte pattizia. E' un accordo storico e sul piano della gerarchia delle fonti vale di piú di una legge ordinaria e non può essere cambiato da una nuova maggioranza. Per essere modificato ci vorrà l'adesione del presidente della Regione e del presidente del Consiglio". Cosí il presidente della Regione Rosario Crocetta in conferenza stampa a Palermo. "Solo un traditore della Sicilia può fare un accordo peggiorativo - ha aggiunto - Mi sono battuto con il mio governo per il futuro. Se lo Stato ci ha dato credito è perché siamo diventati credibili e non siamo considerati una regione 'canaglia'. Siamo una delle regioni piú virtuose oggi, ovviamente i problemi del passato ci perseguitano. Quest'anno abbiamo tagliato 3 miliardi di euro e questo é stato la nostra carta di credito che ci ha accreditato con lo Stato". Sul referendum commenta: "Sono uno di quelli che è stato conquistato dal sì al Referendum e il mio voto vale doppio. Avevo delle perplessità in relazione all'Italicum ma le aperture di Renzi hanno rimosso le riserve che avevo. Sono un convinto sostenitore del sì, non si può perdere questa occasione - ha aggiunto - Le istituzioni si devono allineare alle esigenze di cambiamento del Paese". Su una possibile candidatura del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini a presidente della Regione nel 2017, dice: "Siccome sono io candidato non posso pensare alle candidature degli altri...".