
ROMA. Ultime limature in corso per la manovra da 24,5 miliardi che il governo si appresta a varare. E, sul fil di lana, nella sanità spunta lo sblocco del turnover con la possibilità di 7mila assunzioni di precari ma deve lasciare sul campo uno dei due miliardi promessi di aumento del Fondo, che nel 2017 si fermerà a 112 miliardi.
La nuova legge di Bilancio scommette su una crescita che, finalmente, il prossimo anno dovrebbe toccare l'1% tondo. Ma che dovrà, inevitabilmente, passare sotto la lente di Bruxelles visto il passo più lento del previsto sul fronte del risanamento dei conti. Il rapporto del deficit rispetto al Pil, infatti, oscilla tra il 2,2% e il 2,3% (rispetto al massimo di 2,4% di sforamento autorizzato dal Parlamento), ma non è escluso che l'asticella si possa fissare sul punto più alto della forchetta.
Soluzione che renderebbe più agevole anche la chiusura del cerchio sulle coperture. Al momento mancherebbero infatti 3,5 miliardi, nel caso di deficit al 2,2%, mentre se si alzasse fino al 2,3% le risorse da trovare si ridurrebbero a un po' più di un miliardo e mezzo che potrebbero arrivare da ulteriori tagli.
La manovra gioca principalmente la carta degli investimenti pubblici e privati (da 'Industria 4.0' ai bonus per le ristrutturazioni e la messa in sicurezza antisismica) per spingere il Pil. Strada indicata anche dalla Banca d'Italia perché, sottolinea nel Bollettino economico Via Nazionale, un ritorno "ai ritmi di investimento osservati prima della crisi" rafforza sia la ripresa ciclica sia "la crescita potenziale di oltre mezzo punto percentuale".
Le coperture, indica sempre il Bollettino, meglio sarebbe trovarle in tagli strutturali della spesa pubblica. Proprio la spending review, peraltro, potrebbe lievitare rispetto ai 2,6 miliardi indicati dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nella tabella consegnata al Parlamento a inizio settimana. Per centrare l'obiettivo degli oltre 24 miliardi necessari per finanziare tutte le misure, infatti, il target dei tagli di spesa potrebbe aumentare, anche grazie alla riduzione (un mancato aumento, non un taglio vero e proprio) delle risorse a disposizione per la sanità.
La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha provato a difendere fino all'ultimo il livello del Fondo sanitario nazionale, (che doveva arrivare a 113 miliardi nel 2017). Risorse aggiuntive, in effetti, ce ne saranno, ma 'solo' per 1 miliardo, con il quale fare fronte anche alla stabilizzazione di 3mila medici e 4mila infermieri (che già, comunque, sono una voce di costo per i servizi sanitari regionali).
Ci fosse stata la possibilità di fare più deficit la questione certo sarebbe stata più semplice ma, come ha ricordato ancora una volta il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per avere più spazio per investire andrebbero cambiate "le regole del fiscal compact". Una partita complessa da non aprire certo ora, mentre si sta ancora trattando per ottenere il via libera europeo - o almeno una sospensione del giudizio fino a primavera - a usare più indebitamento di quanto già concesso (+0,4 già incorporato nel deficit programmatico al 2%). Invocando non più le clausole di flessibilità ma quelle sugli eventi eccezionali, come il sisma del 24 agosto e l'emergenza migranti, ancora tutta da risolvere.
Persone:
7 Commenti
Peppe
14/10/2016 22:47
Mentre la sanità va a rotoli. Si pagheranno interventi di chirurgia ambulatoriale. I giornalisti informino i cittadini!!!!!
Ro
14/10/2016 23:13
Solo pubblicità per il referendum!! Meglio votare No e Renzi vai a casa!!
leo
15/10/2016 07:52
Venghino signori venghino avvicinatevi alla nostra macchina pubblicitaria tutto a buon prezzo si vende
Giuseppe
15/10/2016 07:53
quindi il programma é: chiudiamo gli ospedali xché nin ci sono soldi ; e poi facciamo 7000 assunzioni. .... Però che classe dirigente
medico diversamente giovane
15/10/2016 10:54
le settemila assunzioni, anche se ritengo essere un annuncio pre elettorale, servirebbero ad assicurare una migliore assistenza ai pazienti. ricordate che da otto anni coloro che sono andati in pensione non sono MAI stati sostituiti. sarebbe ora di assumere sul serio.
giovanni
15/10/2016 08:05
Quando tutti e due si mettono assieme non c'è nulla di buono. Di solito la percezione è questa. Lo si è visto in altre situazioni, la scure delle loro conclusione riflettono in negativo quasi sempre le persone oggetto del discorso. Forse di meglio non si può fare su tutto quello che discutono, hanno un compito arduo, quello di riferire cosa hanno fatto. Di solito non riescono ad accontentare nessuno, non si è visto mai che dopo una loro conclusione di un lavoro, e dato la notizia agli interessati, ci siano consensi, anzi, la delusione pervade chi si aspettava qualcosa in più. E' difficile governare quando si devono prendere delle decisioni, per i quali sono quasi sempre impopolari. Nessuno rimane contento delle decisioni che prendono. Dopo tutto, neanche chi protesta trovano un accordo, si dividono in mille conclusioni senza mai arrivare ad un contenuto uniforme. Per questo motivo devono decidere gli altri, i quali hanno il potere di decidere, dato che questo è il loro compito. Dopo le decisioni, che hanno attuato, alla gente non rimane altro che discutere sulle decisione prese, e il disaccordo delle discussioni sono sempre discordanti. Prima e dopo non ha cambiato nulla. Tutto è rimasto immutato. Qualcuno deve decidere per tutti.
adrians
15/10/2016 10:05
Diamo atto che e' iniziata la campagna elettorale e da qui le fantomatiche storie di pazzi e pagliacci
Giovanni Agnello
15/10/2016 17:47
non e chiaro ciò che vuol fare il governo tanti promesse ma nulla di concreto ?