ROMA. Il debito pubblico italiano è diminuito in agosto di 30,9 miliardi rispetto ai livelli record del mese precedente, scendendo a 2.224,7 miliardi. Lo rende noto Bankitalia nel Supplemento al Bollettino Statistico «Finanza pubblica, fabbisogno e debito». Si tratta, da quanto si evince dalle tabelle, del primo calo da dicembre 2015.
La riduzione, spiega Bankitalia, è da attribuire alla diminuzione (36,4 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro (64,6 miliardi alla fine di agosto; 73,7 alla fine dello stesso mese del 2015), che ha più che compensato il fabbisogno del mese (5,4 miliardi). L'effetto complessivo della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione, della variazione del cambio dell'euro e degli scarti di emissione ha invece aumentato il debito di 0,1 miliardi.
Con riferimento ai sottosettori, alla riduzione del dato complessivo di agosto ha contribuito prevalentemente la diminuzione del debito delle Amministrazioni centrali, pari a 30,5 miliardi; il debito delle Amministrazioni locali si è ridotto di 0,4 miliardi mentre quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Nei primi otto mesi dell'anno, conclude Via Nazionale, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 52,0 miliardi. Tale incremento è spiegato dall'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, pari a 28,9 miliardi, e dal fabbisogno complessivo, pari a 27,2 miliardi. In senso contrario hanno operato, per 4,1 miliardi complessivi, gli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione, della variazione del tasso di cambio e degli scarti di emissione.
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