PALERMO. Appena pubblicata, la graduatoria (qui l'elenco completo) che assegna i 136 milioni agli enti della formazione professionale è già in bilico: è pronta una pioggia di ricorsi degli esclusi che rischia di bloccare il settore per mesi.
È esploso uno scontro politico che sta piegando la maggioranza alla vigilia della maratona per la Finanziaria. Al punto che l' assessore Bruno Marziano si è affrettato a dire che la graduatoria è provvisoria e che potrebbero essere messi sul piatto altri 30 milioni per recuperare gli esclusi.
«Graduatoria pre-elettorale»
I ricorsi arriveranno dalle sigle storiche, escluse o parecchio ridimensionate: Anfe, Unci, Ecap, Enaip, Matesis, Politea, Acli di Catania. Queste sigle si sono spinte a ipotizzare una manovra elettorale dietro la graduatoria che premia soprattutto enti nuovi o piccoli. Paolo Genco, titolare dell' Anfe, la vede così: «Fare in modo che il bando venga vinto da enti molto piccoli permette di spostare verso queste realtà la maggior parte dei fondi. Poi però questi enti non avranno il personale per svolgere i corsi per cui hanno avuto l' autorizzazione. Vedrete che ci sarà una pioggia di assunzioni, per lo più con contratti a termine o a progetto. È una manovra pre -elettorale». Secondo il leader dell' Anfe: «Gli enti storici dovranno licenziare 2.500 formatori, quelli nuovi avranno fondi per assumerne altrettanti».
I ricorsi
Da qui è partito Genco per annunciare che «insieme alle altre sigle storiche abbiamo già dato mandato a un pool di avvocati per impugnare tutto. Ci rivolgeremo al Tar e alla Procura perchè questa storia puzza». Fra gli avvocati arruolati ci sono Gaetano Armao (ex assessore al Bilancio nei go verni Lombardo) e Gigi Rubino. Da Catania partirà invece il ricorso delle Acli, che l' anno scorso avevano avuto 6 milioni e ora solo 600 mila euro.
I dubbi sul bando
Proprio il presidente delle Acli et nee, Francesco Luca, ha illustrato come sarebbe avvenuto il siluramento delle sigle storiche: «Il bando assegna una premialità per l' aver svolto correttamente tutti i vecchi corsi. Tuttavia è ovvio che se un ente l' anno scorso aveva due corsi, li ha portati a termine facilmente. Se un altro ne aveva cento, può capitare che un paio non siano arrivati al traguardo. Ma se non si fanno le dovute proporzioni si penalizza il secondo e si premia alla cieca il primo.
Noi abbiamo iniziato in ritardo perchè eravamo stati esclusi e siamo stati riammessi dopo un ricorso. Chiaro che i nostri corsi non potevano finire nei tempi degli altri». Per Genco «assegnare ben 24 punti in base allo svolgimento dei vecchi corsi e alla capacità organizzativa permette di giocare molto sul risultato finale».
I nuovi big della formazione
In base alla graduatoria pubblicata venerdì la formazione ora è in mano a nuove sigle: l' Eris di Catania ha ottenuto circa 4 milioni e mezzo, il Consorzio Strec 4 milioni e 608 mila euro, il Cerf (ex Cefop) fra 13 e 14 milioni, lo Jasna Gora di Capri Leone un milione e 300 mila euro. A Idea Palermo andranno 3,6 milioni, a Forma Mentis 529 mila euro. L' elenco è lunghissimo: 212 enti. E nel Pd spopolano gli accostamenti fra sigle e deputati. Nessuno fa dichiarazioni ufficiali ma l' area catanese che fa capo a Concetta Raia è considerata la più premiata. E anche molti enti che si sarebbero avvicinati a Crocetta e allo stesso Marziano sembrano avere evitato tagli. I renziani appaiono come i più penalizzati anche se Luca Sammartino ha invitato a non polemizzare: «L' importante è non tornare alla vecchia Formazione e far partire subito i corsi». In realtà il clima nel Pd è tesissimo. L' assessore è nel mirino, al punto che Giovanni Panepinto (stessa area ex bersaniana) è stato costretto a una articolata difesa: «Marziano è vittima di attacchi strumentali e infondati. Le graduatorie non le ha fatte lui». Il riferimento è alla commissione tecnica che ha agito sulla base del bando.
L' irritazione è anche in altri partiti alleati e il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo ha fiutato il pericolo: «Come si può andare in aula in questo clima per votare manovra correttiva e Finanziaria?».
«Pronti altri soldi»
Marziano però respinge le accuse e prova a uscire dall' angolo tendendo la mano: «La graduatoria è provvisoria.
Gli enti hanno 17 giorni per dimostrare che ci sono stati errori. E se è così li correggeremo. Mi auguro che le sigle storiche possano rientrare perchè ciò salverebbe il personale. Posso assicurare che per salvare il personale faremo di tutto e anche di più: se la giunta mi autorizza, posso stanziare altri 30 milioni già disponibili e scorrere la graduatoria». Marziano però nega manovre pre -elettorali: «Fra le sigle escluse ci sono enti a me vicini come il Gal, l' Enaip e l' Anfe....».
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