ROMA. «In Sicilia 45 mila ettari coltivati ad agrumeti sono infestati dal virus "tristeza": tra un paio di anni l'intera produzione è destinata a scomparire. Alle imprese servono aiuti economici per la riconversione ma, soprattutto, materiale vegetale sano. Ai tavoli tecnici convocati da Regione e Ministero chiederemo maggiori controlli e prevenzione contro i nuovi viroidi». A lanciare l'allarme è la Cia Catania, la confederazione italiana degli agricoltori, rappresentata in un incontro tenutosi nel Dipartimento di Agraria dell'Università di Catania dal responsabile del settore agrumicolo Vito Amantia. «La Sicilia - ha detto Amantia - è stata colpita quasi interamente dalla malattia e tra un anno, al massimo due, l'intera produzione rischia di sparire. Questa situazione è una bomba atomica e di questo si dovrebbe occupare oggi la comunità scientifica. All'incontro ha preso parte la presidente della Commissione Ue all'Ars, Concetta Raia, che ha detto: »Uno strumento per fronteggiare tale avversità - ha proseguito Raia - è l'espianto e il reimpianto con portainnesti tolleranti al CTV, tanto più urgente da mettere in atto dal momento che la gran parte degli impianti è su portainnesto suscettibile al CTV«. Per il deputato è »prioritario mettere in campo azioni di larga scala e misure ad hoc per favorire nuovi investimenti volti alla riconversione produttiva ed è «da valutare l'infittimento ma solo nelle zone dove l'eradicazione non è più possibile), con misure specifiche e fondi facilmente accessibili per gli agricoltori».