Lunedì 23 Dicembre 2024

P.A. tra risparmi e operazione trasparenza

ROMA. Lo slogan «conoscere per deliberare»  di Einaudi potrebbe essere cambiato in «conoscere per  risparmiare». È con questa filosofia che il ministero  dell'Economia e la Consip hanno avviato un'operazione  trasparenza sugli acquisti da parte delle amministrazioni  pubbliche. Un ampio archivio «open data», con dei report  specifici, è stato così messo sul web. L'idea è quella di andare a caccia di maggiori risparmi  migliorando la «collaborazione» delle amministrazioni. Già  perchè, in base agli ultimi dati del rapporto che viene stilato  da Mef e Istat, gli acquisti effettuati attraverso la Consip  hanno consentito di mettere a segno un risparmio medio del 20%  rispetto ai prezzi che prima le amministrazioni riuscivano a  spuntare singolarmente.     Gli acquisti centralizzati sono uno degli strumenti più  virtuosi della spending review, una messa a punto costante dei  capitoli di spesa che - tanto per fare qualche cifra -  quest'anno il governo punta a riproporre con l'obiettivo di  trovare tra i 4 e i 5 miliardi di risorse. Gli ultimi dati del  monitoraggio sono promettenti: si va da risparmi del 4,7% per  una city car al 25% per furgoni e minibus, dal 3-5% spuntato  sulla carta a sconti fino al 60% sul prezzo di stampanti, dal  13% della benzina al 42% della telefonia mobile. Gli ultimi report, che in tempo reale misurano l'andamento  degli acquisti tra gennaio ed agosto del 2016: in soli 8 mesi il  valore ordinato dei beni e servizi acquistati è stato pari a 3  miliardi e 319 milioni di euro. La principale area merceologica,  secondo gli open data, risulta quella dei beni alimentari, con  mense e buoni pasto (quest'ultimi hanno permesso un risparmio  del 4,5% sul loro costo). Questo capitolo alimentare vale 906  milioni di acquisti tra gennaio e agosto e con 8.477 transazioni  è pari al 24% del valore degli acquisti fatti dalle  amministrazioni pubbliche sul portale. A seguire sono i settori  internet (hardware, software e servizi Ict) che vale 537 milioni  (16,17%), sanità che vale 482 milioni (il 14,5% del totale) e i  beni e i servizi per gli immobili pubblici (422 milioni, il  12,7% del totale). I dati della Consip analizzano anche il mondo dei fornitori.  Nei primi otto mesi dell'anno se ne contano 71.385, di cui circa  il 45% al Nord, il 22% al Centro, il 31% al Sud e nelle isole.  In questo caso si registra anche un trend crescente evidente. Lo  scorso anno i fornitori sulla piattaforma degli acquisti on line  erano stati 61.446, nel 2014 erano 43.411. È un dato questo che  mostra come l'aver concentrato la spesa su pochi centri di  acquisto abbia avuto anche un effetto di attrazione sul mercato,  orientandolo. Per la spesa pubblica, e per i conti delle  amministrazioni, non può che essere un fenomeno positivo.

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