ROMA. Lo slogan «conoscere per deliberare» di Einaudi potrebbe essere cambiato in «conoscere per risparmiare». È con questa filosofia che il ministero dell'Economia e la Consip hanno avviato un'operazione trasparenza sugli acquisti da parte delle amministrazioni pubbliche. Un ampio archivio «open data», con dei report specifici, è stato così messo sul web. L'idea è quella di andare a caccia di maggiori risparmi migliorando la «collaborazione» delle amministrazioni. Già perchè, in base agli ultimi dati del rapporto che viene stilato da Mef e Istat, gli acquisti effettuati attraverso la Consip hanno consentito di mettere a segno un risparmio medio del 20% rispetto ai prezzi che prima le amministrazioni riuscivano a spuntare singolarmente. Gli acquisti centralizzati sono uno degli strumenti più virtuosi della spending review, una messa a punto costante dei capitoli di spesa che - tanto per fare qualche cifra - quest'anno il governo punta a riproporre con l'obiettivo di trovare tra i 4 e i 5 miliardi di risorse. Gli ultimi dati del monitoraggio sono promettenti: si va da risparmi del 4,7% per una city car al 25% per furgoni e minibus, dal 3-5% spuntato sulla carta a sconti fino al 60% sul prezzo di stampanti, dal 13% della benzina al 42% della telefonia mobile. Gli ultimi report, che in tempo reale misurano l'andamento degli acquisti tra gennaio ed agosto del 2016: in soli 8 mesi il valore ordinato dei beni e servizi acquistati è stato pari a 3 miliardi e 319 milioni di euro. La principale area merceologica, secondo gli open data, risulta quella dei beni alimentari, con mense e buoni pasto (quest'ultimi hanno permesso un risparmio del 4,5% sul loro costo). Questo capitolo alimentare vale 906 milioni di acquisti tra gennaio e agosto e con 8.477 transazioni è pari al 24% del valore degli acquisti fatti dalle amministrazioni pubbliche sul portale. A seguire sono i settori internet (hardware, software e servizi Ict) che vale 537 milioni (16,17%), sanità che vale 482 milioni (il 14,5% del totale) e i beni e i servizi per gli immobili pubblici (422 milioni, il 12,7% del totale). I dati della Consip analizzano anche il mondo dei fornitori. Nei primi otto mesi dell'anno se ne contano 71.385, di cui circa il 45% al Nord, il 22% al Centro, il 31% al Sud e nelle isole. In questo caso si registra anche un trend crescente evidente. Lo scorso anno i fornitori sulla piattaforma degli acquisti on line erano stati 61.446, nel 2014 erano 43.411. È un dato questo che mostra come l'aver concentrato la spesa su pochi centri di acquisto abbia avuto anche un effetto di attrazione sul mercato, orientandolo. Per la spesa pubblica, e per i conti delle amministrazioni, non può che essere un fenomeno positivo.