PALERMO. Con 42 voti favorevoli, 10 contrari e 13 astenuti, l'Ars ha approvato la mini-finanziaria. Sbloccate le norme approvate il 10 agosto nella seduta poi chiusa per gli scontri interni alla maggioranza: arriveranno così 9 milioni per i dipendenti delle ex Province e per le scuole superiori, 3,4 milioni per i consorzi di bonifica che così allenteranno la morsa sugli agricoltori (colpiti da cartelle con cui venivano chiesti arretrati per migliaia di euro) e altri 2,4 milioni su proposta di Forza Italia andranno alle scuole paritarie.
La norma di maggiore peso è quella che offre un paracadute ai dipendenti che erano impiegati nelle partecipate e in enti regionali chiusi o in liquidazione: Sviluppo Italia Sicilia, Ciem, Quarit e Cerisdi. Almeno 130 persone transiteranno nella Sas, la più grande partecipata regionale che diventa sempre più un contenitore di precari e dipendenti in arrivo da enti in crisi.
Questo personale potrebbe andare anche all'Irfis. Anzi, formalmente i 130 finiscono in un albo da cui Sas e Irfis attingeranno per svolgere nuovi compiti. E per questi nuovi compiti c'è già un finanziamento: 2,7 milioni. Basteranno ad assumere gli ex dipendenti di Cerisdi, Quarit, Ciem e Sviluppo Italia fino al 2018 ma con un contratto da 32 ore settimanali invece delle 36 che svolgevano prima.
Tra le norme bocciate la norma che poneva i costi delle utenze elettriche e quelli delle pulizie degli uffici dei gruppi parlamentari a carico dell'Assemblea e non più del singolo parlamentare attraverso i fondi per le spese di funzionamento. M5s e Pd hanno votato contro la norma, cassata con il voto segreto: 26 voti a favore e 28 contrari.
Prima della votazione, il vice capogruppo del Pd, Giovanni Panepinto, aveva proposto lo stralcio della norma dal ddl. Richiesta respinta dal capogruppo del Mpa, Roberto Di Mauro; non essendoci la condivisione da parte dell'aula, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone che era favorevole allo stralcio e aveva suggerito di prendere tempo soprattutto in attesa della riforma costituzionale che interviene anche sulla materia delle spese nei consiglio regionali, dunque ha messo ai voti la norma, che è stata bocciata.
Intanto in commissione Bilancio è arrivato il via libera al rendiconto della Regione per il 2016. Il documento consuntivo ora sarà calendarizzato per l'aula.
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