MILANO. Più vecchi e più soli, più poveri e disuguali, ma anche più tecnologici, attenti all'ambiente, alla salute a uno stile alimentare «pulito». È la fotografia dei «nuovi italiani» che emerge dal Rapporto Coop 2016, presentato a Milano e giunto alla 35esima edizione.
In un Paese ingessato, dove la ripresa fatica a decollare - afferma il rapporto, redatto dall'Ufficio studi Ancc-Coop con i contributi di Ref, Nilsen, Iri, Gfk, Demos, Nomisma e Ufficio studi Mediobanca - gli italiani, figli della recessione ma resilienti alla crisi, si diversificano dagli europei e conquistano posti in cima alle graduatorie.
In primo luogo sono i più innovativi e pronti alla sperimentazione d'Europa: lo smartphone è il vero compagno di vita (15 mln venduti nell'ultimo anno, +16%) e uno su 10 ha al polso un dispositivo indossabile come lo smartwatch (secondi solo agli americani).
L'80% degli italiani, inoltre, vorrebbe rendere più connessa la propria casa. Gli italiani sono poi
entusiasti della sharing economy (il 5% usa le piattaforme), considerano l'ambiente un bene primario e ricercano la sostenibilità anche nel carrello della spesa.
Gli italiani sono inoltre i più magri d'Europa. In Italia - prosegue il Rapporto - si mangia meno ma sempre più global (nel primo semestre 2016 il carrello «etnico» ha avuto un'impennata del +8%), i cibi sono sempre più light e si afferma lo stile alimentare «pulito».
Da qui la riscoperta di ingredienti antichi e dei cosiddetti «superfood»: lo zenzero, la quinoa, la curcuma sono le parole più ricercate in rete e segnano fatturati in crescita (+141 il giro d'affari dello zenzero anno su anno, +93% la curcuma).
C'è poi il ricorso all'«altro cibo»: pillole, integratori, beveroni generano un mercato che fa primeggiare l'Italia in Europa (2,5 mld il giro d'affari, +7,7% anno su anno).
«Siamo pronti a raccogliere la sfida dei nuovi consumatori italiani - ha spiegato il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni - . Innoviamo sia in termini di prodotto (è in fase di lancio il nuovo prodotto a marchio, che interesserà 4mila referenze), sia come format: dopo il successo di Expo: il Supermercato del Futuro diventa realtà a Milano in zona Bicocca, con un'apertura prevista a fine anno».
Coop, inoltre, intende mantenere la leadership nella Gdo in Italia, confermando l'impegno «oneroso» nel Sud nel Paese «ma abbiamo già mosso i primi passi anche sulle rotte internazionali: oltre 700 prodotti a marchio hanno già raggiunto gli scaffali reali e virtuali del mercato asiatico e degli Emirati Arabi coinvolgendo oltre 200 aziende fornitrici» mentre «una gamma di prodotti Fior Fiore è già reperibile sugli scaffali francesi» ha aggiunto Pedroni.
Frenano le vendite nella Gdo nel primo semestre 2016: -0,3% con cali sia nei prodotti alimentari (-0,1%), sia nella chimica (-1,2%), sia nel non food (-2,4%).
Le aree in maggior flessione sono le carni (-4,1%) e i latticini (-1,8%) mentre aumenta il consumo di cibi definiti «salutari» come pesce (+5,2%) e frutta fresca (+4,3%) e frutta secca (+14,8%). Una tendenza che si riflette nelle vendite di cibi senza glutine (+32%), di soia (+17%) e biologici (+20%).
«La spesa per i beni di largo consumo resta al palo, le nostre vendite a valore sono stabili, ma la scelta di Coop di investire sulla convenienza ha permesso nel 2015 di aumentare i pezzi venduti. La vera sfida, però, è quella di conquistare i nuovi consumatori italiani» ha commentato il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni.
Nel confronto con le principali insegne della Gdo, Coop si conferma prima con una quota di mercato del 14,7%, seguita da Conad (11,9%), Selex (9,7%) ed Esselunga (8,9%). Per quanto riguarda il quadro economico generale, il rapporto Coop parla di una «ripresa a intermittenza» per l'Italia: a fine anno, prevede lo studio, i consumi dovrebbero attestarsi a +1,1%, quasi il doppio rispetto al Pil che invece dovrebbe chiudere l'anno a +0,6%.
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