PALERMO. Due giorni di paralisi nei Comuni, il 12 e 13 parte in Sicilia la rivolta dei precari che chiedono la stabilizzazione. È il primo atto di una vertenza che si annuncia durissima, pianificata dai sindacati autonomi Mgl e Peps, i più rappresentativi.
Il mese di settembre è decisivo per le sorti dei circa 16 mila precari degli enti locali. Entro il 30 i sindaci dovrebbero presentare il piano triennale del fabbisogno di personale: senza questo passaggio non saranno possibili neppure le proroghe dei contratti in scadenza a fine anno.
Ma questo è un passaggio che ha molte insidie: i Comuni lo hanno fallito già ad aprile ed è stata necessaria una proroga della scadenza. E il timore dei sindacati è che si arrivi anche a fine settembre con un nulla di fatto per via della mancanza dei finanziamenti necessari e per una serie di paletti che limitano il numero di posti realmente disponibili per i precari.
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