CERNOBBIO. Il governo interverrà in maniera convinta sulle pensioni nella legge di Bilancio: se basteranno 2 miliardi dipenderà dalle risorse disponibili. «Ci sono diverse posizioni, dipende dalle cose che si vogliono fare. L'aspirazione è fare il massimo, poi bisogna tenere conto della contabilità pubblica e quindi delle compatibilità» con questa: così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti commenta la cifra circolata e indica «le pensioni minime, l'anticipo pensionistico e le ricongiunzioni onerose come i cardini su cui intervenire».
Il governo sta lavorando per l'anticipo pensionistico parziale, pesando soprattutto a chi è senza lavoro e a chi fa lavori pesanti. «Sì, noi stiamo lavorando per produrre una soluzione che sia la più dinamica possibile, che quindi ogni cittadino sia in grado di fare al meglio la valutazione sull'opportunità e l'utilità. Il punto vero ed essenziale è che partiremo dalle situazioni di massima difficoltà», sottolinea il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
«Cerchiamo di affrontare il tema dei lavoratori che hanno perso il lavoro, non hanno ammortizzatori sociali e sono in questa situazione verso il pensionamento. E stiamo anche affrontando il tema dei lavori più pesanti: è difficile immaginare che per attività molto pesanti si possa tenere ferma la possibilità di lavorare fino al termine oggi previsto», spiega a margine dei lavori del forum Ambrosetti. «È un lavoro che stiamo facendo, dobbiamo definire le platee per definire qual è l'onere», conclude.
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