Mercoledì 18 Dicembre 2024

Pil, l'Istat conferma la crescita zero nel secondo trimestre

ROMA. L'Istat ha rivisto al rialzo la stima di crescita del Pil del secondo trimestre 2016 rispetto al secondo trimestre 2015. In base ai nuovi calcoli, l'economia italiana è cresciuta nel periodo dello 0,8% contro il +0,7% indicato in via preliminare il 12 agosto scorso. Migliorano le stime di crescita acquisita per il 2016. Secondo i calcoli dell'Istat aggiornati al secondo trimestre, il Pil acquisito per quest'anno - quello che si registrerebbe se anche nei prossimi due trimestri la variazione congiunturale fosse nulla - sarebbe dello 0,7%. Il 12 agosto scorso, l'Istituto di statistica aveva indicato un acquisito leggermente inferiore, pari a +0,6%. Nel secondo trimestre del 2016 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre 2016, le statistiche Istat sul Pil mostrano incrementi congiunturali per il valore aggiunto di agricoltura (0,5%) e servizi (0,2%) mentre diminuisce (-0,6%) quello dell'industria. Lo si evince dai dati sui conti economici trimestrali che scendono in dettaglio sull'andamento dei vari settori dell'economia. Consumi fermi e investimenti in calo nel secondo trimestre del 2016. La fotografia Istat sul Pil nei mesi aprile-giugno, indica dal lato della domanda interna, consumi nazionali stazionari in termini congiunturali (sintesi di un aumento dello 0,1% dei consumi delle famiglie e di un calo dello 0,3% della spesa della PA), e investimenti fissi lordi in flessione dello 0,3%. La domanda nazionale al netto delle scorte - precisa ancora l'Istat - ha sottratto 0,1 punti percentuali alla variazione del Pil: si registrano contributi nulli per i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private e per gli investimenti fissi lordi e un contributo negativo (-0,1 punti percentuali) per la spesa della pubblica amministrazione. La variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,1 punti percentuali, mentre l'apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,2 punti percentuali. Le importazioni sono aumentate dell'1,5% e le esportazioni dell'1,9%.  

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