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Neurolesi, mille km alla settimana per curarsi: nuova terapia disponibile solo a Messina

PALERMO. Da quasi un anno papà Salvo due volte a settimana porta il piccolo Simone da Palermo a Messina. E come lui fanno i parenti di centinaia di altri pazienti con patologie cerebrali. Solo lì, in riva allo Stretto, c' è una macchina che permette di fare passi avanti da gigante nel lungo percorso che porta a una vita il più vicino possibile alla normalità.

L' istituto Bonino Pulejo ha offerto ad altri ospedali siciliani questa tecnologia ma i tempi lunghi della burocrazia finora hanno avuto la meglio: costringendo pazienti e parenti a lunghe trasferte.

La macchina che il Bonino Pulejo ha offerto agli altri ospedali è la Loko mat. È una sorta di «scheletro» esterno che consente ai pazienti con paralisi cerebrali di fare movimenti assistiti elettricamente, impensabili in condizioni normali. Grazie a questa riabilitazione Simone, 10 anni, ha perfino iniziato a pedalare su una bicicletta.

La Lokomat è la punta di diamante di tecnologie e protocolli terapeutici che per ora sono possibili, per di più gratuitamente, solo all' ospedale Boni no Pulejo. Per questo motivo Salvo Maniscalco, il papà di Simone, spiega che «ogni martedì e venerdì andiamo a Messina, facciamo le terapie e poi torniamo a Palermo. Si tratta di cure or mai indispensabili anche se i lunghi viaggi, quasi 500 km ogni tre giorni, stressano parecchio il mio bambino.

Per questo motivo dispiace che non si riesca ancora a poter fare queste terapie nella nostra città malgrado la disponibilità dell' ospedale messinese». «Il Bonino Pulejo - spiega il manager Angelo Aliquò - è una struttura spezializzata e ha acquistato questi e altri macchinari grazie a finanziamenti europei. Si tratta di tecnologie indispensabili anche per la riabilitazione di malati di Sla e persone in coma. Per questo motivo abbiamo proposto di metterle gratuitamente a disposizione degli altri ospedali siciliani».

Il bacino di utenza di queste tecnologie e terapie è vastissimo: in Sicilia potrebbe interessare migliaia di malati con varie patologie neurologiche.
Basti pensare che ogni anno per la riabilitazione fuori dalla Regione si spendono 22 milioni. «Molti pazienti - aggiunge Aliquò - non sapevano nemmeno che alcune terapie si possono fare da noi a Messina. E per questo noi, che non abbiamo per statuto scopo di lucro, vogliamo offrire le nostre potenzialità. Tuttavia da giugno a oggi nessuno o quasi ha risposto all'offerta».

Grazie alla collaborazione con l'Istituto Bonino Pulejo potrebbero nascere quasi in ogni provincia nuovi reparti di riabilitazione in cui sono presenti la Lokomat e altri macchinari simili. E proprio per sollecitare la nascita di questi reparti e il trasferimento fuori da Messina di parte di questi macchinari l'assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, ha scritto a tutte le Asp: «Ottenuto il via libera dal ministero, ho chiesto ai manager di attivare queste aree di riabilitazione. L'unica Asp che ha risposto, finora, è quella di Trapani ma bisognerebbe che altri ospedali della Sicilia occidentale si muovano». A fine settembre la prima Lokomat inizierà a funzionare a Salemi.

A Palermo invece la bozza di accordo fra il Bonino Pulejo e la Asp è ancora in attesa delle firme. La sede dovrebbe essere Villa delle Ginestre ma tutto è ancora sulla carta. Anche se il manager Antonio Candela rassicura su una prossima accelerazione delle procedure: «Con l'Istituto Bonino Pulejo c' è un rapporto di continua e proficua collaborazione. Così com'è noto a tutte le parti interessate, si sta lavorando per stipulare rapidamente un protocollo d' intesa che consenta di procedere nell' interesse dei pazienti e degli utenti di città e provincia».

Nell'attesa i pazienti continuano a «migrare» due volte a settimana a Messina. E per farsi forza a vicenda hanno creato anche una pagina Facebook - si chiama «Lazzaro, siediti e cammina» che in pochi mesi è diventata il diario della crescita di tutti i pazienti: la carrozzina è sempre lì, sullo sfondo, ma quasi tutti sono sempre più spesso in piedi.

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