PALERMO. Il piano è già stato approvato, senza tanto clamore, dalla giunta e prevede che anche in Sicilia si paghi il pedaggio nelle autostrade. Una «rivoluzione» alla quale si arriverà al termine di un percorso che prevede la chiusura del Cas, l'ente pubblico che oggi gestisce le principali arterie isolane, e l'Anas che provvederà a investire i soldi per potenziare la rete.
Oggi il pedaggio si paga solo sulla Messina-Catania, sulla Palermo-Messina e sulla Siracusa-Gela.
Non prima di un anno e comunque dopo che l'Anas avrà fatto l'ammodernamento della rete dovrebbero essere sistemati i caselli anche sulla Palermo-Catania, sulla Palermo-Mazara e sulla Palermo Trapani. E probabilmente anche su alcune strade che il progetto definisce «con caratteristiche autostradali»: è il caso della Catania-Siracusa. «Il pedaggio - commenta l'assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio - sarà socialmente sostenibile e non servirà a fare profitto ma a coprire costi di gestione e manutenzione. E comunque arriverà insieme a un piano di investimenti che fino al 2019 farà piovere in Sicilia 800 milioni per ammodernare la rete».
Una volta riformato il Cas e stretto il patto con l'Anas nascerà una nuova società che canalizzerà investimenti nazionali sulle autostrade. Poi verrà introdotto il pedaggio.
Il cuore del piano approvato dalla giunta è l' addio al Cas. Il Consorzio autostrade - spiega la relazione predisposta da Pistorio - non ha più i mezzi per portare a compimento la sua mission. Anche per questo motivo da Roma già un paio di volte è arrivata la minaccia di revocare le concessioni. Il Consorzio - spesso al centro di scandali per appalti e sprechi - è un ente pubblico non economico e questo impedisce di assumere e comporta difficoltà di accesso al credito per finanziare opere e manutenzione.
Dunque la Regione prevede un nuovo modello di gestione: una società mista Cas-Anas, che si muova come una Spa e abbia la «capacità di confrontarsi con i mercati». La Regione prevede di mantenere la governance «per indicare al nuovo soggetto gli indirizzi strategici e svolgere il conseguente controllo».
Il modello a cui si ispira il progetto è quello del Cav (Concessionaria autostrade Veneto). E su questo modello Pistorio ha già raggiunto delle intese a Roma. Da qui l' approvazione del piano da parte della giunta: «Crocetta ha dato il via libera - commenta l' assessore - avendo valutato le opportunità offerte da questa soluzione. Alla quale siamo arrivati grazie al buon feeling con il presidente dell' Anas Gianni Armani e con il ministro Delrio».
Il vecchio Cas diventerà una bad company, visto che la nuova società dovrà nascere scarica di debiti. Il personale del vecchio Cas sarà però tutelato: transiterà nella nuova società e potrà mantenere il contratto Anas, che la Regione da tempo prova senza successo a modificare (tagliando i compensi). Dovrebbe essere quindi un vantaggio per i dipendenti.
La nuova società potrà anche stringere rapporti con privati e prevedere investimenti con il project financing.
Ma il cuore finanziario sarà quello dell'Anas «che - si legge nel piano -si è detta disponibile a portare in dote la propria struttura organizzativa, l'equivalente finanziario del valore delle concessioni del Cas oltre al piano da 800 milioni per la Palermo-Catania e la Palermo-Mazara». E poi ci saranno gli investimenti per completare la Siracusa Gela e la dorsale Nord-Sud.
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