Venerdì 22 Novembre 2024

Mediaset, tonfo in Borsa, timori sull'accordo con Vivendi

MILANO.  La sorpresa è tanta, per tutti: Vivendi non vuole più prendere il controllo di Mediaset Premium dopo aver firmato un contratto vincolante in aprile, il Biscione tiene duro e preannuncia un Cda che può arrivare fino a una causa miliardaria per danni, la Borsa penalizza il gruppo televisivo italiano con un calo finale di quasi il 7%. A far scoppiare la 'bombà è la stessa Mediaset, che anticipa Vivendi nella comunicazione della rottura: i francesi, dopo settimane di contatti sulla vicenda, hanno proposto di «acquistare soltanto il 20%» della pay tv del Biscione« per  »arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile«. La crescita proposta dai francesi nella casa madre Mediaset è esclusa nei patti parasociali del contratto su Premium, nel quale si fa divieto a Vivendi per un anno dal 'closing' (finora previsto a fine settembre) di acquistare azioni del gruppo televisivo italiano, con l'impossibilità per i successivi due anni di salire oltre il 5%. Da qui la rottura, con Mediaset che afferma come l'amministratore delegato di Vivendi abbia »verbalmente comunicato che non intende onorare il contratto«. La così rapida diffusione di un comunicato tanto duro viene spiegato a Cologno Monzese con i nuovi obblighi europei per le società quotate di comunicazione immediata di ogni fatto rilevante per la vita societaria. E dal Cda di Mediaset già convocato sui conti si attende una posizione molto dura. La mossa di giocare d'anticipo è stata decisa da Mediaset perchè Arnaud de Puyfontaine aveva da tempo in programma un incontro riservato con i giornalisti economici a Milano incentrato sulle attività del colosso dei media francese. Vivendì aveva comunque già pronta la risposta e da Parigi ha emesso un comunicato nel quale spiega di aver fatto »una nuova proposta per trovare un accordo dopo che che le aveva esposto, lo scorso 21 giugno, divergenze significative nell'analisi dei risultati« di Premium »su cui i due gruppi sono in trattativa«. E de Puyfontaine, interrogato dai giornalisti, dispensa ottimismo. »Non penso che non si troveranno soluzioni: è un contratto 'binding' fatto di diversi punti e stiamo discutendo da due settimane con il board. Sulla base degli elementi emersi dalla discussione abbiamo proposto un'evoluzione dell'accordo che ne tenga conto: ci piace Mediaset, ha una grande storia, niente è cambiato ma non c'è un accordo completo«, ha precisato il manager, che non ha risposto a chi gli chiedeva se in caso di fallimento delle discussioni un'alternativa possa essere quella di acquistare azioni Mediaset sul mercato. Quello che è certo è che questo dietrofront per ora penalizza soprattutto Mediaset: Piazza Affari ha accolto con pesanti vendite la rottura tra le parti e ha concluso la seduta con un calo del titolo del Biscione del 6,93% a 3 euro netti, ai livelli minimi degli ultimi cinque mesi, dopo aver toccato un prezzo anche di 2,74 e ribassi percentuali a due cifre. Pochi effetti su Vivendi, che a Parigi ha vissuto una giornata piatta.

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