Venerdì 22 Novembre 2024

Rc auto cala, cambio di rotta per le assicurazioni

ROMA. Per assicurare le proprie auto gli italiani hanno speso un miliardo in meno nel 2015 rispetto all'anno precedente. I premi continuano a calare, sono diminuiti quasi del 20% negli ultimi tre anni fino a una media di 439 euro e la differenza rispetto agli altri paesi europei, nei primi cinque mesi del 2016, "si è ulteriormente assottigliata", rivendica il presidente dell'Ania, Maria Bianca Farina, alla sua prima assemblea al vertice dell'associazione delle imprese assicurative. Per continuare su questa strada, Farina indica la necessità di contrastare le frodi e l'evasione assicurativa, diffondere la cultura della sicurezza stradale e riordinare gli indennizzi per i danni fisici. La stretta sulle lesioni lievi da sola, spiega, "ha portato a un miracolo, i 'colpi di frusta', sono dimezzati in un anno", quando per ottenere il risarcimento è diventato necessario l'accertamento strumentale. Le aspirazioni della manager, presidente di Poste Vita e Poste Assicura, vanno però ben oltre il ramo dell'Rc auto e vedono le assicurazioni come "asset strategico per gestire meglio il rischio, ridurre la vulnerabilità di famiglie e imprese, rafforzare il legame tra risparmio e investimento di lungo termine", pronte a fare la propria parte in un'alleanza pubblico-privato sui temi caldi delle catastrofi naturali, della spesa sanitaria, delle pensioni e del finanziamento all'economia reale. Farina vede infatti le condizioni perché "l'industria assicurativa, che investe con logiche di lungo periodo, possa orientare un flusso crescente di fondi verso il finanziamento di opere infrastrutturali o di Pmi". Quanto all'ipotesi di un intervento del settore in una ricapitalizzazione del fondo Atlante, invece, la presidente dell'Ania non si sbilancia. "E' una decisione che prendiamo insieme con i nostri soci - dice - e non è ancora nella nostra agenda. Quando sarà il momento valuteremo". Sono più definite le idee dell'associazione sul fronte delle pensioni dove, lamenta Farina "le forme pensionistiche complementari non hanno ancora fatto registrare quel grado di diffusione e di sviluppo necessario a fare in modo che il sistema pensionistico, nel suo complesso, possa garantire un adeguato tenore di vita ai futuri pensionati". Ora il dibattito sulla flessibilità in uscita apre "spazi per interventi innovativi", e Farina propone che sia possibile impiegare i fondi accumulati per favorire un anticipo della pensione, convertendoli in una rendita temporanea per gli anni mancanti al pensionamento.

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