Lunedì 23 Dicembre 2024

Brexit, l'economista: possibili benefici per i piccoli investitori europei

Raffaele Mazzeo

PALERMO. “La Brexit non è necessariamente un cambiamento negativo per la finanza”. Ne è convinto Raffaele Mazzeo, advisor finanziario indipendente ed esperto di mercati finanziari e bancari. Anzi, secondo Mazzeo, “potrebbero pure crearsi delle opportunità più interessanti per gli investitori. Ovviamente la mia è una valutazione strettamente finanziaria, non sulle conseguenze politiche”. Che tipo di opportunità? “Il fatto che la Gran Bretagna si sia disancorata dalla politica monetaria e finanziaria dell’Europa, porterà a una maggiore autonomia e differenziazione della loro politica. Così, per esempio, potrebbero decidere di fare delle politiche inflazionistiche e di svalutazione della sterlina”. E questo in che modo potrà portare vantaggi agli investitori? “Un primo vantaggio potrebbe essere l’aumento dei tassi di rendimento dei prodotti finanziari britannici, e dei titoli di Stato, a differenza di quelli europei che sono più ingessati dalle politiche di austerity”. Quindi cosa può aspettarsi un piccolo investitore italiano dalla Brexit? “Probabilmente nel breve periodo non ci saranno conseguenze finanziarie. Nel lungo, invece, potrebbe assistere a questa differenziazione della politica finanziaria e avere più opportunità di guadagno con titoli di Stato e prodotti britannici. Si assisterà anche a un incremento dei derivati valutari ora che la sterlina sarà indipendente dell’euro”. E chi, invece, al contrario deve ripagare un mutuo? “In questo caso penso che le conseguenze siano nulle: i tassi di interesse sono bassi indipendentemente dalle scelte della Gran Bretagna. Il loro andamento dipende dall’economia e si rialzeranno solo quando si tornerà a crescere. Chi ha un mutuo non vedrà variare nulla sulla propria rata”. Insomma, le scenario non è proprio negativo, anzi. “Non vedo un futuro negativo a causa della Brexit. Questi cambiamenti non portano necessariamente conseguenze negative nella finanza, sebbene Londra sia il più importante hub finanziario del mondo. Però la finanza non ha confini geografici, quindi non si creerà una discontinuità da questo punto di vista. La Gran Bretagna liberandosi  dai vincoli del fiscal compact e del pareggio di bilancio e dalle rigorose norme bancarie UE (Basilea, SSM single supervisory mechanism) potrebbe rafforzare il suo ruolo di hub finanziario e alla fine apportare complessivamente un beneficio sui mercati finanziari. In sostanza il suo sistema finanziario volgerebbe  verso una maggiore deregulation con annessi benefici”. Allora perché questo panico nelle Borse? “Appunto, è soltanto panico. È una reazione a caldo di una scelta che a livello politico è devastante. Ma secondo me il panico non durerà molto, vediamo se questa discesa diventa strutturale oppure se già nei prossimi giorni ci sarà un rimbalzo positivo”.

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