
PALERMO. Ai propri figli è meglio regalare una laurea che una casa: la prima rende molto di più in rapporto all'investimento. A fare i conti è stata la Career Paths, azienda specializzata nella costruzione di percorsi professionali e di carriera dalle scuole medie all'università, in una ricerca che viene riportata dall'edizione on line del Sole 24 Ore.
La ricerca mette a confronto l'acquisto di un immobile a Milano con quattro diverse carriere universitarie. Così si scopre che acquistare un appartamento nel capoluogo lombardo al costo di 200 mila euro e poi affittarlo dà al proprietario un rendimento medio intorno al 4%, mentre una laurea può rendere molto di più: dal 30 al 69%.
In particolare, nei quattro casi presi in questione è stato calcolato il rapporto fra lo stipendio medio a un anno dalla laurea con l'investimento sostenuto per mantenere un figlio all'università. Ad esempio, la spesa media per una laurea triennale è stata calcolata in 19 mila euro totali tra tasse, costi della vita per i fuori sede e libri. In pratica, 6.350 euro all'anno. Dopo 12 mesi dalla laurea lo stipendio medio è di 13.200 euro e quindi il rendimento è del 69%.
Una laurea magistrale costa quasi 32 mila euro e permette di avere uno stipendio di 16.800 euro, pari al 53% del rendimento. Se però ci si laurea alla Bocconi, dov e i costi lievitano fino a 85 mila euro, il rendimento è del 52% perchgé lo stipendio calcolato a un anno dalla laurea è di oltre 44 mila euro. Infine, lurearsi a Yale o Harvard significa spendere in totale 200mila dollari per quattro anni con un reddito annuo di 60 mila dollari che vale un rendimento del 30%.
9 Commenti
Antony
13/06/2016 08:30
Sciocchezze interessate. Di laureati a spasso c'è ne sono a carriolate. Se vanno all'estero hanno ottime carriere di lavapiatti. Indagare per credere. Meglio un tetto.
roberto1
13/06/2016 10:54
Scusi lei mi vuol dire che si va all'estero per lavare i piatti? per adesso mio figlio con la triennnale con tre materie alla magistrale lavora all'estero e non fa il lavapiatti ma ruolo consono alla laurea e' ben valutato e d'altronde la preparazione spiana la strada a questo, riguardo il tetto da lei espresso, il suo personale punto di vista che pure rispetto e' diverso del mio io ho puntato ad una chance, mio figlio l'ha voluta e l'ho data, per il tetto c'e' tempo, Per me si puo' vivere senza tetto ma certamente con il solo tetto e' dura
salvatore
13/06/2016 08:42
Veramente per un fuori sede a Milano un posto letto costa intorno ai 450 euro in un campus che moltiplicato 36 mesi viene 16200, oltre circa 3000 euro di tasse annui fanno 9000, per non contare i libri e il vivere fuori sede. Penso che invece di 19000 euro ci vogliano non meno di 30000 euro per una famiglia media
marios
13/06/2016 11:10
Forse questo studio può essere veritiero nel nord europa ma sicuramente non in italia in cui la meritocrazia non esiste e dove ci sono miliardi di disoccupati a spasso.
gabriele
13/06/2016 12:00
x marios quello che dici è vero per quello che riguarda il centro e sud Italia, dove da sempre esiste la RACCOMANDAZIONE, IL POSTO FISSO NELLO STATO ED IL FALLIMENTO FINANZIARIO DELLE REGIONI.
roberto1
13/06/2016 12:24
In effetti stavo per dirlo io andrei a separare nord con sud la meritocrazia esiste eccome se esiste, in effetti la crisi c'e' ma la persona preparata in ogni qualsiasi ruolo lo spazio lo trova......al nord o oltre
ivan
13/06/2016 20:16
rispetto la sua opinione signor roberto, ma io preferisco sempre un tetto sicuro e x sempre, anche x trovare un dignitoso lavoro senza laurea c e tempo, io l ho fatto e lavoro a palermo e senza laurea o raccomandazione, volere e potere
roberto1
14/06/2016 06:17
Ivan Anche io rispetto il suo lei ha trovato soddisfazione nel nostro territorio cosa che a molti non riesce d'altronde chi va via non va per capriccio, il discorso della laurea non credo c'entri nel discorso lei lavorera' con le sue mansioni, comunque nei miei interventi ho risposto ad altri nello specifico che i laureati vanno all'estero per fare i lavapiatti
Ferdi
13/06/2016 13:08
La laurea valeva quando era quinquennale e non una specie di diplomificio. Una volta uno andava all'università, studiava quelle poche ma complete materie del suo corso e aveva una chanche...non si ci laureava a 23 anni...si ci laureava alla soglia dei trenta ma avevi un mondo aperto... Oggi con una caterva infinita di laureette triennali, dove studi (su fascicoletti), 6 e più materie a semestre e alla rinfusa per non rimanere indietro, NON ha alcun senso, sorpattutto quando il mercato del lavoro è inesistente e troppe lauree si impantanano nel nulla. NON tutti possono andare o vogliono andarsene all'estero! Piantatela con sta storia di tutti all'estero!!!! NON possiamo e vogliamo essere come gli africani che arrivano qui! Abbiamo la nostra terra e la nostra nazione, le nostre radici!
roberto1
14/06/2016 06:19
Commento supervotato di cui non condivido nulla
gigi
14/06/2016 00:35
Statisticamente chi ha una laurea ha più opportunità di trovare lavoro e guadagna in media di più di chi non è laureato. Non parliamo senza cognizione di causa per favore
Manu
14/06/2016 07:50
Senta mi scusi signora azienda specializzata ma lei in quale mondo vive.
Antony
14/06/2016 09:04
Si parte bene e poi si palesa l'irrazionale fiducia nelle statistiche per finire col solito razzismo nostrano nord-meritocrazia, sud-raccomandazione. Peccato che la crisi stia mangiando i posti anche al nord e che i meritevoli vengano licenziati elegantemente. Vero che una laurea porti, quando si ha la fortuna di spuntarla, un reddito migliore. Ma vi sfido a dirlo agli sfortunati ragazzi che lavoravano in una brillante azienda che ha chiuso in Italia e ora cercano invano un posticino di lavoro anche umile. Troppo facile per chi vive nella bambagia, con laurea alla Bocconi pagata dal danaroso paparino, affermare "meriti e preparazione". Un pari merito e con lode di una università del sud sarà trascurato già in preselezione, altro che capacità. E credete, lo dico per esperienza, di tanti giovani laureati emigrati a Londra che conosco, solo una, ha trovato un impiego che mette a frutto la sua laurea, ma "strano" il papà era un medio imprenditore. Altro che sud, raccomandazione o merito. Tutto il mondo è paese. Con rispetto per chi la pensa diversamente e buona pace delle statistiche (un pollo a testa, non significa un pollo ciascuno, se uno ne sta mangiando dieci....).
Viola Ferrara
14/06/2016 21:21
....però !