ROMA. Con la crisi si va meno dal parrucchiere, ma anche al bar o al ristorante. E si spende meno per giornali e riviste, per abbigliamento e scarpe ma anche per i giochi dei bambini e per lo psicologo. È quanto emerge dai dati Mef sugli studi di settore 2014 che registra tra i 'poverì, cioè tra chi dichiara un reddito inferiore agli 8mila euro i commercianti al dettaglio (sia nei negozi sia gli ambulanti) ma anche corniciai, fruttivendoli, gelatai, e chi offre servizi di ristorazione in genere o piccole riparazioni di beni di consumo. Tra gli incapienti anche gli psicologi (che dichiarano in media un reddito di 800 euro l'anno), traslocatori e chi si occupa di piccolo trasporto merci così come chi affitta le barche. In difficoltà anche i rivenditori di automobili e chi commercia moto e motorini. (rispettivamente reddito medio dichiarato di 7.300 e di 4.600 euro). La crisi si fa ancora sentire nel 2014 e pesa soprattutto nell'edilizia e nella pesca. Secondo i dati Mef sugli studi di settore 2014 le attività legate all'edilizia presentano in media un reddito dichiarato in perdita di 11.400 euro, seguiti da chi ha attività legate alla pesca (-11.300 euro). Il 2014 anno nero anche per chi gestisce impianti sportivi (-10.300 euro). Va però peggio a chi fabbrica ceramiche e terrecotte, che dichiara una perdita media di oltre 17mila euro. Rosso anche per gli ambulanti che vendono abbigliamento (-11.700 euro).(- Anche la bellezza si trascura in tempi di crisi. A indicarlo i dati Mef sugli studi di settore 2014, ancora 'anno nerò per Spa, terme e centri estetici, che dichiarano redditi medi in perdita di 6.300 e 3.000 euro. Anche la cultura risente delle difficoltà dell'economia, con le librerie in media in rosso per 3.700 euro, mentre chi lavora nel cinema o fa la guida turistica è comunque tra gli incapienti. Va un pò meglio del 2013, anche se ancora con il segno meno, per l'industria del divertimento, con discoteche e night club con perdite medie per 700 euro.