PALERMO. Adesso sono i regionali che protestano. Perché gli ultimi tagli sui permessi retribuiti che spettano ai lavoratori in occasione di gravi problemi personali o familiari questa volta hanno penalizzato i dipendenti siciliani. E i Cobas Codir protestano: i dirigenti dei dipartimenti starebbero erroneamente negando pure i permessi retribuiti per eventi luttuosi e minacciano ricorsi. Ma andiamo per ordine. Alla Regione siciliana le norme sul personale sono cambiate con la Finanziaria del 2015 che ha stabilito che per problemi familiari e motivi personali i regionali possono assentarsi solo per 18 ore all’anno mentre per i dirigenti il limite sale a tre giorni. Nel resto d’Italia invece gli impiegati pubblici possono beneficiare di 18 ore più tre giorni. Questo nuovo limite è stato ricordato dal Capo del personale, Luciana Giammanco, in una circolare di fine aprile. “L’Aran Sicilia – si legge nella nota – ha evidenziato le preminenti finalità di riduzione della spesa perseguite dal legislatore regionale”. La dirigente generale chiarisce che nella norma è espressamente precisato che in Sicilia “non si applicano le disposizioni di legge e contrattuali vigenti più favorevoli”. Dunque nell'Isola i regionali possono beneficiare di tre giorni in meno rispetto al resto d'Italia.Così i sindacati spiegano che “i permessi per particolari motivi personali o familiari prima potevano arrivare a 45 giorni l’anno, ora sono allineati al resto d’Italia. Anzi, sono al di sotto del resto del pubblico impiego”. Ma i Cobas Codir sono sul piede di guerra perché sostengono che in alcuni dipartimenti i dirigenti abbiano erroneamente interpretato questa circolare andando oltre e negando pure i permessi retribuiti per il lutto o per concorsi dei regionali. “La legge 9 del 2015 – scrivono in una richiesta di chiarimenti indirizzata alla Giammanco – ha modificato esclusivamente la norma sul numero dei giorni spettanti per particolari motivi familiari o personali. Nessuna modifica è stata apportata al comma 1 che prevede la partecipazione a concorsi o esami e il lutto”. Secondo gli autonomi invece qualche ufficio avrebbe negato il permesso per lutto a dipendenti che avevano esaurito le 18 ore di permessi suggerendo addirittura di prendere delle ferie per partecipare a i funerali del parente. I Cobas Codir hanno invitato dunque i lavoratori a presentare in questi casi istanza per iscritto di richiesta di congedo per lutto minacciando ricorsi in caso di diniego.