BRUXELLES. Passo decisivo per il riconoscimento finale da parte dell'Ue dell'olio d'oliva ''Sicilia'' Igp. La Commissione europea ha infatti pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue la domanda di registrazione della futura Indicazione geografica italiana.
Da ora, secondo la normativa europea, coloro che vorranno sollevare obiezioni alla registrazione dell'olio d'oliva ''Sicilia'' Igp, avranno tre mesi di tempo per farlo. Superata quella data, e se nessuno avrà sollevato riserve, l'eccellenza agroalimentare siciliana potrà essere iscritta nel Registro europeo delle Denominazioni d'origine e Indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) tutelate contro imitazioni e falsi, di cui l'Italia è leader.
L'olio 'Sicilia' Igp sarà festeggiato oggi al Parlamento europeo a Bruxelles. Si tratta della seconda «indicazione geografica territoriale» per l'olio d'oliva dopo quella decisa dall'Ue tempo fa per la Toscana. Un riconoscimento importante che giunge, tra l'altro, dopo le aspre polemiche che hanno accompagnato il voto europeo sull'apertura delle frontiere all'olio tunisino criticato dagli agricoltori italiani e siciliani in particolare.
L'Indicazione Geografica Protetta «Sicilia», deve essere ottenuta dalle cultivar Biancolilla, Cerasuola, Moresca, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Ogliarola Messinese e Tonda Iblea. Ma anche dalle cultivar minori: Aitana, Bottone di gallo, Brandofino, Calatina, Cavalieri, Crastu, Erbano, Giarraffa, Lumiaru, Marmorigna, Minuta, Nasitana, Nerba, Nocellara messinese, Olivo di Mandanici, Piricuddara, Santagatese, Vaddarica, Verdello, Verdese, Zaituna. Possono inoltre concorrere altre cultivar presenti negli oliveti, fino a un massimo del 10%. Tutte le fasi del processo di produzione: coltivazione, raccolta, oleificazione devono avvenire in Sicilia.
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