BERLINO. «Siamo fiduciosi di poter chiudere entro quest'anno ancora alcuni importanti processi». Lo ha detto il capo di Deutsche Bank John Cryan, intervenendo oggi all'assemblea generale dell'istituto a Francoforte. Per questo Deutsche Bank ha accantonato 5,4 miliardi di euro, in modo da far fronte alle sanzioni che arriveranno. «Per quest'anno prevediamo ancora ulteriori conflitti giudiziari», ha rimarcato Cryan. «Con tutta la prudenza necessaria, vedo però che per quel che riguarda le controversie giuridiche ci avviciniamo gradualmente all'obiettivo finale», ha aggiunto. Il capo del consiglio di vigilanza Paul Achleitner ha assicurato che Deutsche Bank non trascurerà il rinnovamento anche dopo l'uscita di scena di Georg Thoma, capo della commissione integrità: «Vogliamo trarre lezione dalla pesante eredità», ha detto. Come riporta in un suo servizio La Stampa, la Deutsche Bank è coinvolta in 7.800 procedimenti giudiziari. Sebbene si tratti per lo più di "piccole" cause, non manca però qualche caso eclatante: In Russia la banca è accusata di aver aiutato i propri clienti a riciclare 10 miliardi di dollari - scrive il quotidiano torinese -; negli Usa affronta svariati procedimenti, tra cui una class action per presunte manipolazioni sul mercato dei cambi; in Italia la procura di Trani ha aperto un’inchiesta per manipolazione del mercato in merito alla vendita di titoli di Stato italiani per 7 miliardi di euro nel primo semestre del 2011. Dal 2012 l’istituto ha pagato 1,2 miliardi di euro solo in avvocati. L’anno scorso le spese giuridiche complessive hanno toccato 5,2 miliardi. Al momento Deutsche Bank ha messo da parte 5,4 miliardi per far fronte a nuovi possibili costi e c’è da attendersi nuovi oneri, ha spiegato Cryan, che ha definito gli elevati costi legali «assolutamente inaccettabili».