ROMA. In Europa aumenta il numero di persone che vivono in povertà. Lo rivela l'ultimo rapporto dell'Organizzazione internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite, che ha condotto uno studio sulle povertà nei Paesi sviluppati.
"Nei Paesi industrializzati, soprattutto in quelli europei - sottolinea l'Ilo -, si stima che nel 2012, fossero oltre 300 milioni le persone povere".
Nell'Unione Europea, le persone in povertà relativa sono passate dal 16,5% della popolazione nel 2005, al 16.8 del 2012, fino a raggiungere il 17.2% del 2014.
L'Organizzazione internazionale del lavoro definisce in povertà relativa coloro che hanno un reddito familiare al di sotto del 60% del reddito medio nazionale.
Secondo il rapporto, inoltre, a vivere una condizione di sempre maggiore disagio economico sono anche i lavoratori. Nell'Unione europea, la povertà da lavoro è passata dall'11.9% del 2005 al 13.3% del 2012.
La prima causa della povertà insomma è legata alla difficoltà di trovare un'occupazione stabile. In Europa, sottolinea la ricerca, sempre più persone si trovano in difficoltà perchè sottopagate o svolgono lavori part-time o ad orari ridotti. Condizione che è molto più diffusa soprattutto tra le donne.
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