PALERMO. Un terra dalle grandi potenzialità ma che non sono sfruttate adeguatamente. E' la fotografia che l'Eurispes fa della Sicilia in un'indagine sulle opportunità di questa regione e sulle criticità che invece ne impediscono un completo sviluppo. In realtà le fotografie "istantanee" sull'Isola sono sei: economia, lavoro, popolazione, cultura, trasporti e sicurezza. "Lo sviluppo dell'isola - ha detto Gian Maria Fara, presidente Eurispes - è legato alla valorizzazione delle vocazioni e delle potenzialità territoriali: imprescindibile il potenziamento delle infrastrutture nei trasporti e quello di reti fisiche e immateriali. Solo così si possono attrarre risorse esterne. Con questo studioè stato possibile verificare sul campo la ricchezza della regione sia per quanto riguarda il patrimonio delle conoscenze produttive e delle culture del lavoro presenti sia le potenzialità di sviluppo economico e sociale". In evidenza, ad esempio le grandi potenzialità del settore agricolo, capace di generare valore aggiunto grazie al notevole interscambio commerciale con l'estero. A fare da traino al settore sono le tipicità locali e le relative denominazioni d'origine (Doc, Dop e Igt). Fra l'altro, l'integrazione con iniziative turistiche legate ai luoghi di produzione potrebbe moltiplicare questo valore. "Sul piano produttivo - ha continuato Fara - va segnalata la positiva dinamica di alcune realtà distrettuali di tipo integrato, in cui lo sviluppo manifatturiero si affianca ad una forte presenza del settore primario o dei servizi. Tra queste, Sciacca e Bagheria, specializzate nel comparto dei prodotti tipici, Ragusa per l'agroalimentare, Marsala per il vino, senza dimenticare le performance del distretto tecnologico della cosiddetta Etna Valley". Ma non è solo l'agricoltura a dare segnali positivi nell'economia siciliana. Dall'indagine dell'istituto emergono fenomeni positivi come la vivacità dell'imprenditoria femminile nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. Di fondamentale importanza diventa quindi la valorizzazione del patrimonio museale e archeologico, tra i più vasti e importanti d'Italia, anche qui con strategie che permettano di integrare più settori tra loro. Strategie che finora sono state penalizzate, afferma l'indagine, "da scelte di programmazione economica calate dall'alto, senza una attenta considerazione delle vocazioni e potenzialità territoriali". Queste potenzialità si accompagnano a un capitale uano di grande rilievo e ricchezza che però anche in questo caso va valorizzato con politiche del lavoro e della formazione adeguate in modo tale che l'approccio sia attivo e non passivo. Tra gli esempi di potenzialità non sfruttate l'Eurispes indica il porto di Palermo (e anche gli altri porti siciliani): potrebbe avere una proiezione internazionale in virtù della sua felicissima posizione al centro del Mediterraneo, proiezione che invece ancora stenta. Alla conferenza stampa di presentazione dell'indaine erano presenti il responsabile Eurispes Sicilia, Maurizio Scollo, e il coordinatore del comitato scientifico di Eurispes Sicilia, Nicola Piazza. Componenti del comitato scientifico: Alessandro Albanese, Raffaele Bonsignore, Guido Corso, Lelio Cusimano, Carlo Dominici, Antonio Giaimo, Roberto Lagalla, Giovanni Rubino.