Conti della Seus ai raggi X: convenzione rinnovata per soli 2 mesi. Tremano i 3.200 dipendenti
PALERMO. Scatta la verifica ai raggi X della Seus, società partecipata con 3.200 dipendenti che si occupa del servizio di emergenza e urgenza e gestisce il 118 in Sicilia. L’assessorato all’Economia ha chiesto agli uffici della Salute di verificare se i costi sostenuti dalla Seus sono superiori a quelli di mercato. L’obiettivo è capire se affidando alcuni servizi ai privati la Regione possa ottenere dei risparmi. Dunque per la prima volta arriva lo stop alla convenzione con la Regione: la Seus otterrà solo una proroga di un paio di mesi. Scelta che ha già scatenato l’ira dei sindacati che scendono in piazza a Palermo. Perchè se dovessero emergere anomalie nella spesa, alcuni servizi potrebbero essere privatizzati e parte del personale dichiarato in esubero. Oggi la Seus costa alla Regione 110 milioni l’anno e altri introiti arrivano da alcuni servizi svolti per i soci, come il trasporto interno al Civico. Il bilancio del 2015 dovrebbe chiudersi con un attivo di circa 500 mila euro, risultato migliore dell’anno precedente quando si registrò una perdita di circa 400 mila euro. In alcune note inviate dal ragioniere generale Salvatore Sammartano al dipartimento della Salute, è stato chiesto di approfondire i dati relativi ai costi sostenuti attraverso delle analisi specifiche ad esempio su personale, carburante, affitti, consulenze, contenziosi. Una verifica prevista tra l’altro nel piano di riordino della partecipate approvato dal presidente Rosario Crocetta lo scorso novembre, che prevede verifiche sulle spese non solo della Seus ma anche dell’Ast, di Sicilia e-Servizi e della Sas. In ogni caso il presidente della Seus, Gaetano Montalbano, si limita a chiarire che “oggi alla Seus lavorano tutti professionisti con contratti regolari. L’affidamento ai privati e il possibile utilizzo di volontari è una scelta politica. Ma già nel Lazio sono emerse anomalie su questo tipo di gestione che lasciano perplessi”.