ROMA. «Bisogna vincere la battaglia dell'etichetta di provenienza, bisogna dichiarare da dove arrivano il latte e la carne utilizzati dalle industrie alimentari per produrre mozzarelle e prosciutti spacciati per italiani e che italiani non sono. Altrimenti salta la qualità del prodotto e con essa salta il 50% delle 33 mila aziende e dei 120 mila posti di lavoro del settore».
A lanciare l'allarme è il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, in un'intervista a Repubblica. L'etichetta «è una forma di trasparenza e di correttezza. Molte aziende produttrici stanno ingannando i consumatori mettendo sul mercato mozzarelle 'made in Italy' prodotte con latte e cagliate provenienti dai paesi dell'Est», evidenzia Moncalvo.
«Lo fanno perchè invece di pagare il latte italiano 33 centesimi al litro, preferiscono comperare quello lituano da 20 centesimi al litro». Dietro questa differenza di prezzi c'è «una concorrenza sleale. Il latte italiano ha una qualità maggiore e controlli più rigidi. Gli standard richiesti dalla normativa nazionale sono molto più elevati e sicuri, anche a livello batteriologico»; dice Moncalvo.
«Tutto questo ha un costo: gli allevatori italiani sono sull'orlo di una crisi senza precedenti perchè ricevono 33 centesimi al litro per un costo di produzione che è di 38. Fino a due anni fa, quando il prezzo era di 45 centesimi, i loro bilanci reggevano, ora non più. Solo l'etichettatura obbligatoria può salvarli».
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