Sabato 28 Dicembre 2024

Coltivazioni, maxi-aumenti per l’acqua: agricoltori siciliani in rivolta

PALERMO. "L'acqua per l'irrigazione costa più dell'oro. In alcune parti della Sicilia l'aumento rispetto all'anno scorso supera il 400 per cento e questo, in una Regione dove irrigare è indispensabile per diversificare le colture e garantire alti livelli di qualità, è l'ennesimo scandalo". Lo dice Alessandro Chiarelli, presidente Coldiretti Sicilia, che lancia l'allarme sulla situazione paradossale che stanno vivendo gli agricoltori su cui grava il peso enorme della gestione dei Consorzi di bonifica che da anni sono commissariati e di fatto limitano le risorse finanziarie degli imprenditori agricoli. "La siccità - dice - ha già danneggiato alcune zone dell'Isola e avere la garanzia dell'acqua è una degli aspetti più importanti per pianificare la propria attività, ma non si può certo pretendere che il costo di queste strutture ricada su chi fa agricoltura. L'acqua va sì pagata ma a un prezzo congruo e per questo chiediamo un intervento immediato dell'assessore che intanto garantisca lo stop al pagamento in attesa di interventi risolutivi". La Coldiretti trapanese rincara la dose: "A Trapani e provincia nel 2015 l'acqua per irrigare un ettaro costava 34 euro quest'anno si spendono 98 euro. Un aumento esorbitante che ricade sugli agricoltori di una delle province più agricole della Sicilia. Gli agricoltori non possono sostenere questo costo imposto dal consorzio di bonifica 1 che di fatto carica su chi produce il mancato contributo della Regione". L'associazione degli agricoltori considera "iniquo e non sopportabile dalle aziende questo rincaro che di fatto impedisce agli agricoltori di completare il ciclo produttivo di colture determinanti per l'economia provinciale". "Viviamo un paradosso - affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Trapani, Vincenzo Cruciata e Giuseppe Campione - . La Regione lima l'aiuto ai consorzi di bonifica che negli anni hanno incrementato le forze lavoro e a pagare questo taglio vengono chiamati gli agricoltori. Sono già arrivate le cartelle che impongono il pagamento nonostante il profitto aziendale sia limitato dalla crisi. Ma è una situazione che non si può sostenere e per questo chiediamo un intervento immediato da parte del governo regionale". "Sono canoni del 2015 - spiega la deputata regionale del Pd, Antonella Milazzo, che si batte per la riforma dei consorzi - e purtroppo non abbiamo potuto fare nulla per abbassarli perché stabiliti nella finanziaria precedente. Purtroppo il costo è ancora più alto per zone come quella Trapanese, che conosco bene essendo di Marsala: il Trapani 1 è uno dei consorzi più in difficoltà. Il disastroso bilancio ha portato a gravare ancora di più sugli agricoltori; l'armonizzazione contabile è un obbligo di legge e il consorzio era sull'orlo del fallimento". UN ARTICOLO NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE

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