ROMA. Al piano delle opere pubbliche con le Regioni «abbiamo lavorato per mesi e ora è pronto. Sono state messe a punto le priorità per quanto riguarda strade, ferrovie, intermodalità, porti e aeroporti. C'è stata una ricognizione dei fabbisogni, penso ai pendolari ad esempio, e delle criticità da risolvere. Opere utili, da completare o da fare, con risorse certe e tempi certi. Tra le priorità ci sono opere come la Pedemontana in Piemonte, la Orte-Civitavecchia con il porto di Civitavecchia e la statale Jonica in Calabria».
Così il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio in un'intervista al Messaggero. Sulle risorse, «nella finanziaria sono state stanziate per il programma pluriennale Anas 6 miliardi di euro, mentre altri 4 miliardi arriveranno nel biennio successivo. Complessivamente quindi nel periodo 2016-2020 le risorse stradali ammonteranno a 10 miliardi per le opere più rilevanti», spiega Delrio. «L'obiettivo è quello di connettere i vari punti della rete, far dialogare Ferrovie e Anas, autostrade e aeroporti.
L'obiettivo finale strategico - aggiunge - è poi quello di passare sempre più dalla strada alle ferrovie, con una cura del ferro molto forte, il 20% in più nei prossimi 4 anni. L'aggiornamento del contratto di programma con Rfi, 9 miliardi nel 2015 e 8,2 nel 2016, consente di dare sostanza a questa cura del ferro di cui c'è bisogno. Il ministro parla dei 350 milioni dati alle Regioni per la sostituzione degli autobus, con »altrettanti che arriveranno con l'aiuto dei privati e della Cassa Depositi e Prestiti. Quanto alle metropolitane, «nei prossimi 4 anni si dovranno investire circa 3,5 miliardi, attivando capitali pubblici e privati. Le città più interessate saranno Roma, Milano, Napoli e Torino, con una estensione delle reti esistenti». Il punto, dice, sarà fatto dopo le elezioni amministrative.
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