Lunedì 23 Dicembre 2024

Finanziaria-bis, c'è il primo via libera: tagli ai dirigenti di enti e partecipate

PALERMO. Il primo via libera alla Finanziaria-bis, in commissione, porta con sé il tetto allo stipendio dei dirigenti di enti e partecipate regionali. E’ una mossa che il governo e una parte del Parlamento (soprattutto i grillini) avevano tentato di portare avanti senza successo a febbraio, quando fu votata la prima manovra economica. Ora torna  d’attualità su spinta del Pd. Giovanni Panepinto ha presentato e fatto approvare un articolo che prevede un tetto massimo di centomila euro per gli stipendi di manager e dirigenti di enti e società partecipate. Il testo, approvato in commissione, deve ora superare l’esame dell’aula. A febbraio la norma originaria prevedeva un tetto di 180 mila euro ma finì impallinata col voto segreto quando i grillini riuscirono a ottenere che il tetto arrivasse a un massimo di 140 mila. Oggi in enti regionali e partecipate ci sono vertici che in qualche caso superano i 200 mila euro lordi di stipendio annuale. Fra le norme approvate in commissione c’è anche quella che permette di finanziare le start-up e gli incubatori di impresa. E c’è pure l’articolo che semplifica la rendicontazione di alcuni investimenti fatti con i fondi europei del 2007-2014, una mossa che serve ad evitare che Bruxelles si riprenda a fine anno le somme non spese. “Abbiamo mantenuto una serie di impegni assunti nel corso dell’esame della finanziaria – ha detto Panepinto – adesso difenderemo queste norme in aula”. MANCA IL NUMERO LEGALE ALL'ARS, SALTA MINI FINANZIARIA. Per mancanza del numero legale durante la discussione della mozione dell'Mpa sulla questione dell'accordo firmato dal governatore Rosario Crocetta con lo Stato che ha permesso di incassare 500 milioni in cambio della rinuncia ai ricorsi costituzionali in materia fiscale e statutaria è stata rinviata a domani la seduta dell'Ars. L'aula, dunque, non ha incardinato la mini - finanziaria, approvata stamattina dalla commissione bilancio proprio per rispettare il calendario parlamentare. Sala d'Ercole tornerà a riunirsi domani, alle 16.

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