PALERMO. «Nella situazione in cui siamo servono poteri speciali. È necessario che un commissario possa agire superando lungaggini burocratiche e derogando a paletti normativi a volte incomprensibili»: l’assessore Vania Contrafatto mette sul tappeto i nodi irrisolti, che potrebbero portare a una nuova, devastante, emergenza rifiuti già durante l’estate.
Ma avverte che si opporrà a una delle soluzioni che da più parti, anche in giunta, vengono invocate: «Sono contraria all’invio dei rifiuti fuori dalla Sicilia. Oltre a essere una scelta antieconomica, rischia di essere un vantaggio per qualcuno interessato a fare business in questo modo».
Magistrato in aspettativa, chiamata in giunta a mettere ordine nella giungla dei rifiuti, la Contrafatto analizza la situazione: «La Regione aveva previsto di realizzare tre impianti di smaltimento pubblici a Gela, Enna e Messina. Per quest’ultimo era tutto pronto. Era stata fatta la gara, e la ditta stava per iniziare a lavorare. Poi però i Beni culturali hanno ritirato il parare positivo sul sito e si è bloccato tutto. Noi avremmo anche cercato un altro sito ma la ditta ha fatto ricorso contro lo stop e la situazione si è paralizzata».
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