Domenica 17 Novembre 2024

Approvato il Def, Padoan: "L'Italia cresce nel 2016"

ROMA. Il consiglio dei ministri ha approvato il Def. Lo annuncia il premier Matteo Renzi sottolineando che non ci saranno altre manovre. "In 26 mesi di convivenza non abbiamo mai effettuato manovra correttiva, è termine che abbiamo rottamato, appartiene al passato", ha spiegato. L'economia italiana "cresce, la crescita accelera in buona parte trainata dall'effetto delle misure del governo e si accompagna al miglioramento continuo delle finanze pubbliche sia in termini di deficit che di debito". Ha aggiunto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al termine del cdm, annunciando che il Pil 2016 crescerà dell'1,2%.  "L'argomento che l'Italia chieda troppo è semplicemente sbagliato, l'Italia ha più flessibilità perché è più in regola di altri per le riforme messe in campo e per gli investimenti. I paesi nel braccio correttivo come la Francia non possono usare flessibilità perchè le loro finanze non sono in regola come le nostra. L'Italia è in regola non ingorda". Così il ministro Pier Carlo Padoan.   Il "deficit del 2015 è confermato al 2,6%, nel 2016 va al 2,3% e all'1,8% nel 2017". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al termine del Cdm che ha varato il Def, sottolineando che continua la politica di sostegno alla crescita con il rafforzamento e risanamento della finanza pubblica" "Siamo tranquilli che l'1,8% sia assolutamente compatibile con il quadro europeo". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, parlando al termine del cdm, del deficit 2017 fissato all'1,8% del Pil. "L'Italia è più in regola di altri Paesi nel chiedere la flessibilità", ha aggiunto. "Non ci saranno altre manovre. No". Così Matteo Renzi illustrando il Def con il ministro Padoan. "In 26 mesi di convivenza non abbiamo mai effettuato manovra correttiva, è termine che abbiamo rottamato, appartiene al passato", ha aggiunto. Il debito si attesterà nel 2016 al 132,4% per poi scendere al 130,9% nel 2017, al 128,0% del Pil nel 2018 e al 123,8% nel 2019. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al termine del cdm. "Il fatto che ci sia una revisione all'1,2% (del Pil) è un fatto di serietà. L'Italia cresce, questi sono i numeri ce li avevamo anche a colori ma non volendo stupirvi. La crescita accelera, come dice bene Padoan, del 50 per cento rispetto al 2015, nel 2016 andremo meglio". Così il premier Matteo Renzi mostrando delle slides in bianco e nero sul Def Nel 2016 la pressione fiscale è prevista scendere di 0,7 punti percentuali collocandosi al 42,8% del Pil. Considerando il "bonus 80" euro, per gli effetti sul reddito netto dei lavoratori, la pressione fiscale scende al 42,2%. Lo si legge nel comunicato del consiglio dei ministri diffuso dopo l'approvazione del Def.

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