PALERMO. Addio a compensi d’oro per le poltrone di sottogoverno alla Regione. Sono ormai ridotte all’osso le indennità e i gettoni per i componenti di commissioni, comitati e strutture in orbita regionale. Nell’elenco pubblicato dalla Presidenza della Regione e relativo al 2015, per fare un esempio, uno dei compensi al lordo più alti riguarda il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni, Ciro Di Vuolo, pari a 30 mila e 897 euro. Fanno parte dell’ente, che svolge un prezioso lavoro a difesa dei cittadini contro i disservizi di compagnie telefoniche e di altro genere, Salvatore Librizzi (15.144 lordi), Salvatore Li Castri (15.489), Vincenzo Tanania (15.456) e Monica Angela Piccione che non ha percepito compensi. Zero compensi pure per Emanuele Calafiore a capo della commissione per l’emersione del lavoro non regolare. Il vicepresidente Franco Catanazaro ha incassato invece 10.845 lordi. In elenco figura anche Salvatore Cianciolo, alla guida del comitato per il lavoro l’occupazione e le politiche sociali, storicamente primo avamposto a incontrare i manifestanti che assediano Palazzo d’Orleans: per lui poco più di 8 mila euro. Ma la galassia di sigle che fanno capo alla Regione è immensa anche se le politiche di spending review degli ultimi anni hanno calato la scure sui compensi e hanno ridotto di molto i costi sostenuti dall’amministrazione. C’è ad esempio il Comitato faunistico venatorio che dipende dall’assessorato all’Agricoltura e che ha visto i componenti incassare micro gettoni da 51,65 euro. Oppure la Commissione per l’artigianato, che dipende dalle Attività produttive, composta da dodici persone con compensi annui da 92 a 1.392 euro. E ancora, alla Funzione pubblica si trova la Commissione espropri che a Palermo è presieduta da Salvatore Oddo con un compenso lordo annuo di 935 euro euro mentre gli altri colleghi delle altre province scendono anche fino a 200 euro circa. Qualcosa di più va a chi guida le società partecipate. Alla Servizi ausiliari, che conta duemila dipendenti, il presidente del Cda, Giuseppe Di Stefano, ha percepito quasi 22 mila euro, mentre a Doriana Fascella, componente del cda, solo 18 mila. Nel consiglio di amministrazione figura anche Gianni Silvia che svolge l’incarico a costo zero essendo già dirigente generale della Formazione. Ma la Sas comprende anche revisori e organismi di vigilanza con compensi lordi annui che vanno da poche migliaia di euro fino a sfiorare i 30 mila euro. Anche all’Eas, ente acquedotti che è in liquidazione, il collegio dei revisori è remunerato: il presidente Marco Catalano ha percepito 4.277 euro lordi l’anno mentre i componenti Lucia Mangione e Orazio Vassallo circa 2.500 euro.