
ROMA. Cresce, di giorno in giorno, il pressing sulla riforma delle pensioni, perchè si cambi la legge Fornero e si introduca flessibilità in uscita in tempi stretti: Cgil, Cisl e Uil rilanciano con una nuova mobilitazione unitaria, fissata per sabato 2 aprile, con manifestazioni territoriali da nord a sud, che «diano visibilità alla vertenza in tutto il Paese», per chiedere «modifiche sostanziali» al sistema previdenziale e l'apertura da parte del governo di un confronto con i sindacati. «Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani» è lo slogan che si preparano a riportare in piazza.
L'iniziativa è stata decisa dai tre segretari generali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, per tornare ad incalzare l'esecutivo, visto che, rimarcano, «finora non ha inteso aprire un confronto» sul tema. Il riferimento è anche alla lettera che i tre leader confederali avevano inviato a febbraio al premier Matteo Renzi e al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, con la quale sollecitavano l'avvio di un tavolo. Cgil, Cisl e Uil il 17 dicembre scorso si erano già mobilitati, dopo aver messo a punto una piattaforma unitaria.
Le richieste puntano, in sintesi, a ripristinare meccanismi di flessibilità (a partire dall'età minima di 62 anni oppure combinando età e contributi), a riconoscere la diversità dei lavori, a indicare i 41 anni di contributi che «bastano» per l'uscita anticipata «senza aggancio automatico all'attesa di vita», a garantire pensioni «dignitose oggi e domani», per i giovani e per le donne. Perchè - sottolineano - la possibilità di andare in pensione prima sblocca anche il turnover.
L'iniziativa del 2 aprile si terrà con manifestazioni nei principali capoluoghi di provincia. A questa potrebbe seguire, più avanti, un'altra manifestazione nazionale a Roma a cui stanno lavorando i sindacati dei pensionati, che avrebbe al centro la loro condizione e quindi i temi della reversibilità, della rivalutazione, dei redditi e del peso fiscale. La mobilitazione dei sindacati arriva dopo le ultime parole del presidente dell'Inps, Tito Boeri, secondo cui l'intervento per rivedere la legge Fornero e introdurre elementi di flessibilità nell'accesso alla pensione va fatto «adesso, non tra due o tre anni». Il governo ha assicurato che il tema è in agenda e che sarà affrontato nella prossima legge di stabilità. C'è «una discussione che, in assenza di una proposta governativa, continua ad aver al centro l'obiettivo di scaricare il costo di qualunque modifica per intero sui lavoratori», affermano Camusso, Furlan e Barbagallo.
6 Commenti
Tania
16/03/2016 09:01
Il pensionato medio italiano non ce la fa più a campare, figurarsi quelli con 500 euro al mese! Quindi oltre agli esodati il cui problema va risolto immediatamente, a chi ne ha diritto venga restituito il maltolto con la legge Fornero
Sergio
16/03/2016 21:39
Sempre troppo tiepida (e tardiva) la battaglia dei sindacati contro "la fornero". In gioco, infatti, c'è anche la credibilità delle stesse sigle sindacali. Voglio ancora credere (sono un iscritto) nel ruolo attivo ed efficace del sindacato. Molti già non ci credono più!
fabrizio
16/03/2016 21:53
Per fare cassa si vada alla flessibilità non verticale (fra generazioni diverse) ma orizzontale (fra le stesse generazioni) , ovvero togliete a chi piglia migliaia di euro al mese di pensione, vitalizi e similari e ridistribuite su chi prende quasi nulla e chi è stato improvvisamente condannato a lavorare 5 anni in più. Così si otterrà anche la solidarietà verso le generazioni future, perchè si libereranno nuovi posti di lavoro per i giovani. Basta sanare i conti INPS con la macelleria sociale, sempre a carico dei soliti fessi !
arcangelo staiano
17/03/2016 11:05
per chi ha lavorato x 42 anni penso che sia sufficiente x godersi degli anni che ci restano diamo spazio ai giovani che veramente hanno bisogno,i giovani sono esasperati per sopravvivere
Luigi
22/03/2016 02:42
Ci saro'
Paolo
22/03/2016 16:15
Ho dato i migliori anni della mia vita a questo paese e chi ci ha governato fino ad oggi. Adesso è ora di lasciare posto ai giovani e ritirarsi . 40 anni di versamenti sono più che sufficienti.