ROMA. Se George Clooney, Tom Cruise e Sofia Coppola sono volati fino in Italia per dire il loro sì, sposarsi all'ombra del Colosseo, sulle colline toscane oppure a Venezia deve avere veramente il suo perchè. Lo confermano i dati dell'Osservatorio sul Wedding Internazionale che sono stati presentati a Ravello: il Belpaese è la meta europea preferita per i destination wedding e la seconda a livello mondiale, superata soltanto da Tropici e Hawaii (mete gettonatissime per i beach wedding) e seguita da Francia, Grecia e India. Il matrimonio made in Italy viene scelto per l'introvabile mix di buon cibo, buon vino, arte, cultura e panorami, oltre che la certezza di un calore umano che difficilmente si trova in altre nazioni. Nel 75% dei casi, chi viene in vacanza in Italia decide di organizzarvi il proprio matrimonio. In Italia il giro d'affari nel 2014 era di oltre 350 milioni di euro (con oltre 6200 matrimoni con un costo medio di 50 mila euro) e nel 2015 ha superato i 400 milioni, un dato in costante ascesa, superiore di quasi il 50% a quello rilevato due anni prima. La permanenza media è stata di 3,5 giorni e inoltre il 90% delle coppie ha poi approfittato per proseguire la luna di miele in Italia. Il matrimonio internazionale è tra l'altro un ottimo veicolo per fidelizzare turisti e accrescerne quindi i flussi. Il 25% di chi si sposa in Italia torna per festeggiare il primo anniversario. Il 47,6% dopo 2 o 3 anni, il 12,4% dopo oltre 5 anni. Il 90% consiglia agli amici di sposarsi in Italia. Le mete più amate sono indiscutibilmente la Toscana (43% delle preferenze), la Costiera Amalfitana (38%), l'Umbria (8%), Venezia e i Laghi (6%). Le agguerritissime new entry sono Puglia e Sicilia. Tra le location preferite - hotel di pregio ma non obbligatoriamente di gran lusso, ville storiche e castelli - si fanno spazio limoneti, agriturismi di lusso, masserie, cantine, borghi incontaminati e sconosciuti. Le nazioni che amano di più il matrimonio all'italiana sono Regno Unito (25%), Stati Uniti e Canada (15,4%), Russia (9,4%), Giappone (7,8%), Australia (5,2%), Arabia Saudita (6,3%), Cina (4,6%), Brasile (4,2%) e Germania (1,5%). Il restante 21% è equamente diviso tra le nazioni emergenti, quali paesi baltici (con un'alta percentuale di Lituania), paesi dell'ex orbita russa, Turchia e India. Fino al 23 marzo alcuni tra i più importanti wedding planner internazionali sono in Costiera Amalfitana e nel Cilento per l'Italy coast to coast weddings organizzato da Sposa Mediterranea Network. «Il mondo del wedding non è un fenomeno di colore - sottolinea Suita Carrano, general manager di Sposa Mediterranea Network e coordinatrice dell'Osservatorio - ma crea numerose opportunità occupazionali e può assicurare un contributo anche per i giovani meridionali che intendano formarsi in questo campo. Anche per questo abbiamo scelto di rendere pubblici alcuni dati scaturiti da una costante analisi del fenomeno».