PALERMO. Un esercito di avvocati arruolati dai manager delle Asp per difendere medici e strutture sanitarie. Professionisti pagati a peso d’oro, come principi del foro, indipendentemente dal successo e a volte perfino quando al termine del giudizio era stata decisa la compensazione delle spese legali fra le parti. E, soprattutto, malgrado in ogni Azienda sanitaria provinciale sia presente un ufficio legale con dipendenti di ruolo che dovrebbe servire proprio a fronteggiare queste cause. È scoppiato il caso delle spese legali nella sanità pubblica: una voce di bilancio costata alle casse regionali 6 milioni all’anno negli ultimi tre anni. E proprio su questi 18 milioni finiti nelle tasche degli avvocati siciliani ha acceso i riflettori la Procura regionale della Corte dei Conti. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE