Lunedì 23 Dicembre 2024

La maggioranza tiene: taglio da 128 milioni alla sanità

PALERMO. La maggioranza, nonostante diversi distinguo, tiene in aula, anche grazie ai voti di parte delle opposizioni ma non del M5s, e "salva" il bilancio della Regione. L'Ars infatti ha approvato, con voto nominale (49 favorevoli, 19 contrari e 4 astenuti), l'articolo 7 della finanziaria: la norma taglia 127,8 milioni alla sanità, mettendo a carico del fondo sanitario la rata del mutuo acceso qualche anno fa per coprire i debiti cumulati dal sistema (da quest'anno in utile), finora coperto con fondi del bilancio. La norma è passata con non pochi mal di pancia anche all'interno della maggioranza. Tra i deputati contrari, anche se aveva annunciato il suo voto a favore, il presidente della commissione Sanità dell'Ars, Pippo Digiacomo (Pd): "Questa norma può aprire derive incontrollabili - ha detto intervenendo a sala d'Ercole - significa bypassare la rinegoziazione col governo centrale della quota di compartecipazione alla spesa sanitaria per finanziare società fallite. E' molto grave". Se la norma non fosse passata si sarebbe creato un buco nel bilancio della Regione di 127,8 milioni e l'intera manovra finanziaria sarebbe saltata. In aula il governatore Rosario Crocetta l'ha difesa: "Invece di fare pagare il mutuo a tutti i cittadini attraverso le addizionali Irpef, poniamo la rata a carico del fondo sanitario, compartecipato da Regione e Stato e dunque liberiamo nel bilancio regionale 72 milioni di euro". L'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, prima del voto aveva sottolineato che "l'articolo ha la condivisione politica di Roma", ammettendo però che "può avere qualche problema tecnico". Precisando che in un'altra norma della finanziaria (comma 7 dell'art.5 ancora da approvare) è prevista la creazione di un fondo di garanzia che interverrà a copertura delle rate del mutuo sanitario, nel 2017 e nel 2018, nel caso in cui il sistema dovesse andare in disequilibrio. Diversi deputati, tra cui, Salvatore Cascio (Sf) e Francesco Cascio (Ncd), in aula avevano messo in guardia il Parlamento: senza l'ok alla norma sarebbe saltata l'intera manovra. A difesa dell'articolo anche l'assessore alla Salute, Baldo Gucciardi.

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