NEW YORK. Starbucks sbarca in Italia. All'inizio del 2017 aprira' il suo primo punto vendita, in partnership con Antonio Percassi, a Milano. E lo farà con ''umiltà e rispetto'' nei confronti della tradizione italiana del caffè, che ha ispirato l'amministratore delegato Howard Schultz negli anni 1980 a importare negli Stati Uniti l'espresso.
Starbucks avrebbe dovuto approdare in Italia alla fine del 2016, come trapelato lo scorso ottobre quando sono state rivelate le trattative in corso. Per la catena di caffetterie lo sbarco in Italia presenta molte sfide, e si inserisce in un contesto europeo che non è proprio il mercato di maggior successo di Starbucks. Entrata in Gran Bretagna nel 1998, Starbucks conta su 2.400 punti vendita in Europa, Medio Oriente e Africa, che rappresentano il 10% del suo fatturato globale. Consapevole della sfida e' il numero uno dell'Atalanta, Percassi.
''Sappiamo che si tratta di una sfida unica, ma siamo fiduciosi sul fatto che gli italiani sono pronti a vivere l'esperienza Starbucks''. ''La storia di Starbucks è direttamente legata alle modalita' con cui gli italiani creano e producono l'espresso. Tutto quello che abbiamo fatto si basa sulle belle esperienze avute da molti di noi in Italia'' afferma Schultz, sottolineando che ora Starbucks ''proverà con umiltà e rispetto a condividere con il suo primo punto vendita in Italia quanto ha fatto e quello che ha imparato''.
La prima caffetteria italiana di Starbucks sarà disegnata nel ''grande rispetto degli italiani e della cultura del caffè''. Una delle sfide per Starbucks è rivedere il modello dei suoi punti vendita per adattarlo alle esigenze italiane di caffè al banco e con tempo rapidi. C'è poi da vedere se il Frappuccino e le altre bevande di Strabucks avranno successo, e riusciranno a sostituire il cappuccino.
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