LATERINA. Protesta direttamente davanti alla casa della famiglia del ministro Maria Elena Boschi, stamani, a Laterina (Arezzo), da parte di alcune decine di risparmiatori e clienti che si ritengono vittime del così detto decreto 'salva banche". Una manifestazione nella piazza dello stesso paese di Laterina era stata annunciata nei giorni scorsi, ma prima di recarsi nel piccolo centro, i manifestanti hanno voluto anticipare il loro presidio proprio davanti all'abitazione dei Boschi.
Esposti cartelli e striscioni contro il decreto e richiedere i soldi considerati persi, nonchè altre scritte contro il ministro Boschi, il premier Renzi e il Governo. La protesta è stata rumorosa, con fischietti e tamburi, ed è stata attuata presso il cancello dell'abitazione.
È durata circa mezz'ora, poi i manifestanti si sono trasferiti in corteo nel paese di Laterina, che dista circa un chilometro.
La protesta davanti alla casa della famiglia Boschi, riconoscibile perchè dipinta di rosa, si è svolta in modo pacifico e a distanza ravvicinata alla
proprietà, sotto lo sguardo delle forze dell'ordine che da mesi ormai sono impegnate nel servizio di controllo e sicurezza della casa del ministro. I manifestanti hanno gridato invettive contro il governo e il decreto che, a loro dire, li avrebbe totalmente privati dei loro risparmi in banca.
Dall'abitazione della famiglia del ministro Boschi non c'è stato alcun segnale di reazione, alcune 'persiane" delle finestre erano aperte, ma nessuno è stato visto affacciarsi.
Carabinieri e funzionari della polizia hanno convinto, dopo un certo tempo, le «vittime del salva-banche» a liberare la strada di accesso all'abitazione, dove non risulta fosse prevista nessuna iniziativa ma dove le «vittime del salva-banche» si erano dati appuntamento con un passaparola, e a dirigersi invece verso la piazza del paese. Cosa che i manifestanti hanno fatto a piedi percorrendo un tratto di strada in salita.
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