ROMA. Nonostante la frenata di fine anno, il 2015 conferma l'uscita dell'Italia dalla recessione, con il Pil annuo che torna al segno più dopo tre anni consecutivi in negativo. È quanto emerge dai primi dati dell'Istat sul quarto trimestre, che si mantiene positivo nonostante un risultato sotto le attese. Occorre però ricordare che si tratta di dati provvisori, basati sui trimestri. La prima stima ufficiale della crescita annuale per il 2015 arriverà il prossimo primo marzo.
Stando alle stime di oggi lo scorso anno si sarebbe chiuso a +0,7% dopo il -2,8% del 2012, il -1,7% del 2013 e il -0,4% del 2014. L'ultimo dato positivo risale al 2011 quando si era registrata una crescita di +0,6%. Per trovare una crescita superiore bisogna tornare al 2010.
Nel quarto trimestre del 2015 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,0% su base annua. Così l'Istat nella stima flash. Il quarto trimestre 2015 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in
più rispetto al quarto trimestre del 2014.
Nel 2015 il Pil, corretto per gli effetti di calendario, è aumentato dello 0,6%. Così l'Istat nella stima flash, in cui si ricorda che il 2015 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al 2014. E aggiunge che la variazione annua del Pil calcolata sui dati trimestrali grezzi è pari a +0,7%. La stima del governo contenuta nella nota di aggiornamento del Def per il 2015 è di +0,9%. La stima ufficiale dell'istituto di statistica arriverà il prossimo primo marzo.
La crescita registrata dall'Istat per il quarto trimestre 2015 (+0,1%) risulta inferiore rispetto alle stime dello stesso istituto di statistica e dei principali analisti. L'ultima stima dell'istituto, contenuta nella nota mensile uscita a inizio dicembre era di +0,2% con un intervallo di confidenza compreso tra 0 e 0,4%. Il consensus raccolto da Bloomberg era di +0,3%.
La crescita congiunturale del Pil nel quarto trimestre 2015 (+0,1%) risulta in frenata rispetto ai precedenti, per trovarne una più bassa occorre tornare all'ultimo del 2014 (quando è stato registrato un -0,1%). È quanto emerge dalle serie dell'Istat che ha diffuso la stima preliminare del Pil. L'anno era partito con un +0,4% del primo trimestre, seguito da un +0,3% e da un +0,2%. Invece la variazione tendenziale (+1%) risulta la più alta dal secondo trimestre del 2011.
Stavolta la domanda nazionale, composta da consumi, investimenti e scorte, va giù. A trainare la crescita è invece l'estero. È quanto emerge dalla stima dell'Istat sul Pil nel quarto trimestre del 2015. «Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente
nazionale (al lordo delle scorte), più che compensato dall'apporto positivo della componente estera netta», spiega l'Istituto analizzando le componenti del Pil nell'ultimo trimestre dell'anno.
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