ROMA. Non c’è nulla di cui vergognarsi se si spreca meno cibo. Sembra un’ovvietà ma è invece una rivoluzione culturale che il ministero dell’Ambiente vuole contribuire ad affermare in Italia. «Gli italiani non si rendono conto di quanto spreco ci sia nelle nostre case, e sprecare è un danno etico, ambientale, economico ma anche per le nostre tasche», afferma il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani in occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, durante la quale ha preso il via l’iniziativa pilota della «Family Bag». Intanto procede il cammino del testo unificato della legge su questa materia. Sottosegretario, ci spiega cos’è la Family Bag? «L’abbiamo chiamato Family Bag per far sì che nessuno debba nascondersi dietro al cane per portare a casa il cibo avanzato, e così abbiamo avviato un progetto pilota in Veneto nel padovano, che potrà poi estendersi in molte altre zone della nostra meravigliosa Italia, e speriamo presto in tutta la penisola. Da oggi (ieri, ndr) presso i ristoratori sarà possibile richiedere un contenitore per quanto non consumato. In questo progetto, promosso dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con Unioncamere Veneto e il Sistema Conai-Consorzi di Filiera, mettiamo a disposizione contenitori di design realizzati in tanti materiali: acciaio, alluminio, carta, legno e plastica. I locali che aderiscono espongono una vetrofania così l’avventore sa che in quel ristorante può portarsi via ciò che avanza». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE