ROMA. «Ancora una volta, la Commissione europea ha ribadito che nel lungo termine il nostro debito pubblico è il più sostenibile di tutti. Quello che il rapporto ha voluto segnalare è che con un debito così alto siamo più esposti agli shock». Lo spiega il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - in un colloquio con il Messaggero in apertura di prima pagina - a proposito del rapporto sulle finanze pubbliche emanato la settimana scorsa dalla Commissione europea. Un fatto di cui il governo è consapevole, spiega Padoan, e per questo «ha collocato il debito su una traiettoria discendente e dopo otto anni di crescita, nel 2016 per la prima volta scenderà in proporzione al Pil».
«La responsabilità di bilancio», per Padoan, «non è un concetto sbagliato, e l'Italia si sta dimostrando molto responsabile». Ma per il ministro dell' Economia, «in Europa la cultura dell'austerity è ancora forte». Il punto, secondo il ragionamento, «è che manca un meccanismo di aggiustamento simmetrico: a fronte di uno shock l'aggiustamento si scarica interamente sul lavoro, attraverso la disoccupazione che spinge in basso i salari». Perchè l'Europa sia una vera unione, aggiunge Padoan, «dobbiamo introdurre meccanismi che distribuiscono l'impatto degli shock». Il ministro sottolinea poi come siano stati sottovalutati gli impatti della riforma sui salvataggi delle banche.
«L'Unione bancaria - dice - è stata introdotta sottovalutando l'impatto di breve termine delle novità sulla fiducia nel sistema del credito. Adesso», è la linea, «siamo in una fase di transizione che deve essere graduale per tenere conto del processo di apprendimento e di adattamento a una diversa valutazione dei rischi». Inoltre, secondo Padoan, «bisogna procedere con più energia verso l'introduzione di un meccanismo europeo di garanzia dei depositi».
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