Mercoledì 18 Dicembre 2024

Da Roma meno soldi destinati alle Province: tagli alle scuole, ai bus ed ai cantieri

PALERMO. Ogni anno le Province siciliane versano nelle casse dello Stato un contributo per il cosiddetto risanamento della finanza pubblica nazionale. Nel 2015 tutto ciò è costato 65,8 milioni, quest’anno Roma chiede quasi il doppio: 131 milioni. Un colpo che il governo regionale definisce da Ko per enti che ancora oggi, a differenza che nel resto d’Italia, nell’Isola governano le scuole e si occupano di strade. Si apre un altro fronte nella partita a scacchi fra Stato e Regione per l’equilibrio dei conti. Un fronte che può avere ricadute immediate visto che l’assessore regionale all’Istruzione, Bruno Marziano, avverte: «Per via del raddoppio di questa ”tassa” a carico delle Province non saremo più in grado di garantire i servizi scolastici per i disabili e la manutenzione degli immobili in cui hanno sede le scuole». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE

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