
ROMA. La fine delle sanzioni in Iran, che aumenterà così le sue esportazioni in un mercato già inondato dalla sovrapproduzione, assesta un nuovo colpo alle quotazioni del petrolio. Il Brent scende, per la prima volta dal novembre 2003, sotto i 28 dollari al barile cedendo il 4,4% a 27,67 dollari. Male anche il Wti del Texas che perde il 3,6% a 28,36 dollari.
Asia debole, guarda sempre a petrolio e Cina - Nuovo calo per le Borse di Asia e Pacifico. A spingere verso il basso i listini ancora una volta i timori per la crescita globale sulla debolezza del petrolio e l'incognita Cina. I mercati guardano al pil cinese (domani) ma anche alle mosse di Bce e Fed. Tokyo che in apertura ha perso oltre il 2%, ha chiuso con -1,12%, Hong Kong ha lasciato sul terreno lo 0,82%. Piatta invece Seul (-0,02%). In positivo Shanghai (+0,44%) e Shenzhen (+1,9%). I futures sull'Europa sono in rialzo. Tra i dati macro attesa la bilancia commerciale in Italia e nel Vecchio Continente.
3 Commenti
Tony
18/01/2016 13:26
I misteri italiani........
freddy
18/01/2016 19:01
Per l'Italia è un bene; importiamo quindi poaghiamo meno; per i ricchi petrolieri e per gli speculatori della borsa invece è un dramma
Francesco
19/01/2016 07:27
Vergogna e la benzina ancora a 1,40