Lunedì 23 Dicembre 2024

Sono 62 i "paperoni" più ricchi di metà della popolazione mondiale

ROMA. I 62 supermiliardari più ricchi del mondo hanno una ricchezza equivalente a quella della metà più povera della popolazione mondiale: è quanto emerge da un rapporto della charity britannica Oxfam pubblicato in coincidenza con l'annuale World Economic Forum che si tiene questa settimana a Davos. Lo studio indica tra l'altro che la ricchezza della metà più povera della popolazione mondiale - circa 3,6 miliardi di persone - è scesa del 41% (pari a mille miliardi di dollari) dal 2010 a oggi. Allo stesso tempo, la ricchezza delle 62 persone più ricche del pianeta è aumentata di oltre 500 miliardi di dollari a 1.760 miliardi di dollari. All'1% degli italiani un quarto della ricchezza nazionale. L'1% più ricco degli italiani è in possesso di quasi un quarto (23,4%) della ricchezza nazionale netta, una quota che in valori assoluti è pari a 39 volte la ricchezza del 20% più povero. E' quanto emerge dal rapporto "Un'economia per l'1%" di della ong britannica Oxfam, diffuso oggi. Il dossier descrive un mondo dove la crescente disuguaglianza economica ha impatti devastanti sulle persone meno abbienti e rischia di vanificare la lotta alla povertà globale, e dove la 'rosa' dei più agiati si restringe sempre di più. E' significativo inoltre osservare come in Italia l'incremento della ricchezza dal 2000 al 2015 non si sia distribuito equamente: oltre la metà è andata a beneficio del 10% più ricco degli italiani. "L'elusione fiscale delle multinazionali - commenta Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia - ha un costo per i paesi in via di sviluppo stimato in 100 miliardi di dollari all'anno, e ha un impatto importante anche nei paesi Ocse come l'Italia. Il Governo italiano può agire per porre fine all'era dei paradisi fiscali, sostenendo a livello nazionale e in Europa una serie di misure. Per le imprese multinazionali sono necessari maggiore trasparenza e approcci comuni da parte degli stati. Sosteniamo quindi l'obbligo di rendicontazione pubblica in ogni paese in cui le multinazionali Ue operano, e un modello vincolante di tassazione unitaria nell'Unione perché le tasse siano pagate laddove l'attività economica si svolge realmente". "Per questo oggi Oxfam Italia lancia 'Sfida l'ingiustizia', una nuova campagna per dire Basta ai paradisi fiscali e rendere credibile l'impegno preso dai leader mondiali di eliminare la povertà estrema entro il 2030" conclude.

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