BRUXELLES. Non solo evasione fiscale. La nuova tegola abbattutasi su Mc Donald's riguarda i contratti capestro che impone ai franchising, obbligati ad affittare le sue proprietà immobiliari a prezzi sino a 10 volte superiori a quelli di mercato. E a farne le spese sono i consumatori, che si trovano a pagare hamburger molto più cari di quelli venduti nei ristoranti gestiti direttamente dalla multinazionale americana. È la denuncia presentata alla Commissione Ue da tre associazioni italiane a tutela dei consumatori, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino, e Cittadinanzattiva, con il sostegno del sindacato americano Seiu e di quelli europei dell'Effat. L'accusa è che il gigante della ristorazione mondiale abusi della sua posizione dominante e che stringa intese anticoncorrenziali, di fatto limitando la scelta dei consumatori e la qualità dei servizi. Mc Donald's, spiegano le associazioni, ha ben il 73% dei suoi ristoranti in franchising in Europa, e a tutti impone l'affitto dei locali che fanno parte del suo patrimonio immobiliare. Da questi affitti spropositati, e non dagli hamburger, ricava due terzi dei profitti dei franchising, ben il 66%. L'obbligo 'immobiliarè, che non esiste per le catene fastfood concorrenti come Quick, è reso ancora più stringente da contratti a lungo termine (20 anni), assenza dell'esclusività territoriale (la multinazionale può aprire altri ristoranti nelle vicinanze) e imposizione della 'location' del ristorante. A questo si aggiungono royalties elevate e clausole di cessazione del contratto sbilanciate. L'effetto 'spillover' ricade nel piatto di chi va a mangiare al Mc Donald's: secondo una ricerca delle associazioni dei consumatori, i prodotti in vendita nei franchising, che devono rientrare dei costi, sono più cari nel 97% dei casi a Bologna, nel 68% a Roma o nel 79% a Marsiglia. In Francia, una porzione di patatine fritte può essere più cara del 72% a Marsiglia, del 64% Parigi e del 25% a Lione. Viene assunto anche meno personale, i tempi di attesa per i clienti si allungano e la qualità del servizio ne risente. «Chiediamo urgentemente alla Commissione Ue di esaminare il sistema di franchising di McDonald's», sottolineano le associazioni, «e di prendere tutte le misure necessarie per porre fine alle regole imposte ai franchisee che generano un danno ai consumatori». Mentre Mc Donald's ha subito respinto le accuse al mittente, Bruxelles conferma di avere ricevuto la denuncia di Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Cittadinanzattiva, e assicura che studierà il caso. Resta però scivolosa, secondo alcuni esperti, la definizione di posizione dominante. L'Antitrust Ue è intanto già al lavoro sul 'tax ruling' concesso a McDonald's dal Lussemburgo con cui avrebbe evaso 1 mld di tasse.